La nuova App Immuni, per il tracciamento dei casi positivi al Covid-19, parte oggi in via sperimentale in 4 Regioni italiane: Abruzzo, Liguria, Marche e Puglia. Dopo le numerose critiche ricevute a causa della grafica che raffigurava un uomo al computer ed una donna alle prese con un bambino, ritenute sessiste, i graphic designer dell’App avevano subito modificato le impostazioni ovviando al problema, e da oggi finalmente sarà operativa.
Il download dell’App è invece stato reso disponibile da qualche giorno su App Store (per i dispositivi Ios) e su Play Store (per gli Android), ed i dati riportano che già oltre 2 milioni di italiani hanno deciso di scaricarla.
Tra i primi a commentare la partenza dell’App c’è stata la ministra della pubblica amministrazione Fabiana Dadone, che su Twitter ha annunciato che il Governo continuerà a lavorare per mettere in campo tutti gli strumenti utili a garantire la mobilità in sicurezza degli italiani.
Ma le polemiche relative al contact tracing già non mancano, e Matteo Salvini ha già fatto sapere che non ha intenzione di utilizzare Immuni: “Gli italiani – ha detto – chiedono garanzia totale nella gestione e tutela dei loro dati e fino a quando non ci sarà questa garanzia, io non scarico nulla”.
Resta innegabile, ad oggi, il fatto che non tutti siano d’accordo sulla possibilità di essere tracciati dall’app in base ai propri spostamenti, e secondo un recente sondaggio Emg Acqua, gli italiani sono abbastanza divisi a riguardo: se il 44% della popolazione maggiorenne sottopostasi all’intervista si è dichiarato disponibile a scaricare e utilizzare l’app di tracciamento, solo il 16% ha detto che la scaricherà certamente mentre il 24% degli intervistati si è detto contrario.