Nell’equipe che ha operato al Monaldi una 14enne cardiotrapiantata e affetta dalla sindrome di Sotos (gigantismo), c’è anche un medico di Giugliano, Andrea Petraio, responsabile dei medici dell’Uosd di “Assistenza meccanica al circolo e dei trapianti in pazienti adolescenti”, che hanno collaborato con il primario di Chirurgia Generale del Monaldi, Diego Cuccurullo, e con gli anestesisti Michele Iannuzzi e Giovanni Messina, dell’Uoc di Anestesia e Rianimazione diretta da Antonio Corcione.
L’intervento era diretto ad eliminare una consistente massa ovarica dall’addome della ragazzina grazie alla tecnica laparoscopica. L’obiettivo era quello di evitare ulteriori cicatrici e di utilizzare un metodo mini invasivo, fattore che ha reso l’operazione molto complessa.
Grande la soddisfazione di Cuccurullo per l’ottima riuscita dell’intervento, ecco le parole del primario ai microfoni dell’Ansa:
“Si è trattato di un intervento mini invasivo su una adolescente ‘complicata’ che cresce di tre centimetri ogni anno, – ha spiegato Diego Cuccurullo all’Ansa – una paziente sottoposta alla ricostruzione della valvola mitralica e a cui è stato impiantato un cuore artificiale, nel 2012, rimasta sotto assistenza cardiaca meccanica per circa 500 giorni, uno dei casi più longevi. Sul suo addome ci sono cicatrici multiple e con la laparoscopia siamo riusciti a evitarne altre e a garantire le dimissioni dopo pochi giorni”.