Il 23 maggio Paz avrebbe compiuto 60 anni. Uno dei più talentuosi autori del fumetto italiano, Andrea Pazienza, se ne andò a causa di un’overdose di eroina a soli 32 anni lasciando però il segno indelebile del suo genio. Virtuoso senza rivali del fumetto italiano, nacque a San Benedetto del Tronto il 23 maggio del 1956. Pazienza inizio a disegnare giovanissimo e pubblicò la sua prima storia su “Alter” nel 1977. Fu tra i fondatori della storica rivista “Frigidaire” dove con leggiadria passava da vignette di satira politica a storie a fumetti ben più articolate, piene di rimandi e citazioni di altissimo livello letterario. Descrisse con la sua matita gli anni della contestazione bolognese, quella legata al movimento del ’77 creando personaggi indimenticabili come il surreale “Penthotal” o il cattivissimo “Zanardi”. Ma Pazienza e’ stato molto di più di un semplice fumettista. Milo Manara lo paragonò a Caravaggio e infatti quello che più traspare oggi, è il suo straordinario modo di raccontare storie e di rappresentare i disagi, le debolezze e gli entusiasmi di una generazione senza mai perderne gli aspetti tragicomici. La droga, la disperazione e la cattiveria mostrate in un intreccio pulsante di grafica e testo dove anche la fonetica dei personaggi spesso era stravolta e piegata ai temi trattati.
Per la prima volta Tutto Pazienza in edicola
Dal 21 maggio in edicola con Repubblica o l’Espresso esce Tutto Pazienza, una collezione che raccoglie per la prima volta, le opere più conosciute, ma anche inediti e rarità massimo esempio del suo talento poliedrico, esplosivo e unico.