giovedì, Marzo 28, 2024
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Aumento prezzi benzina: la proposta sulle accise e il bonus carburante

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L’imvasione russa in Ucraina ha destabilizzato il mondo e non solo: nessun paese è intervenuto militarmente al fianco di Zelensky. Allo stesso tempo si è optato per la strada delle sanzioni: molte di esse ed anche pittusto pesanti, sono state applicate nei confronti della Federazione Russa. L’effetto collaterale di ciò è stato certamente l’ulteriore aumento dei prezzi di gas, ma soprattuto della benzina.

In particolare quest’ultima, vede di giorno in giorno il lievitarsi dei prezzi di benzina, diesel e gpl. Queste sono le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all’Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico ed elaborati dalla Staffetta, rilevati negli ultimi giorni su diversi impianti di servizio in Italia:

  • benzina self service a 2,042 euro/litro , diesel a 1,960 euro/litro
  • Benzina servito a 2,146 euro/litro , diesel a 2,067 euro/litro
  • Gpl servito a 0,865 euro/litro
  • metano servito a 2,024 euro/kg
  • Gnl 2,136 euro/kg

Molte sono state le lamentele e le proteste dei cittadini italiani. Per questo motivo il governo è dovuto correre ai ripari; la prima proposta è stata quella di un deputato della Lega, Vincenzo Figuccia, che ha chiesto al governo di cancellare le accise, almeno provvisoriamente. Le accise sono delle imposte applicate sulla vendita della benzina, introdotte dai vari governi per raggiungere specifici obiettivi. Oggi se ne contano ben 19 di accise sui carburanti in Italia, anche se nel 1995, esse sono state inglobate in un’unica imposta indifferenziata che finanzia il bilancio statale nel suo complesso.

L’accisa pesa quasi il 40% sul costo finale di benzina e diesel (mentre molte meno sul gpl), e aggiungendoci l’Iva al 22%, il carico sale al 55% circa. Ecco perchè se la proposta di Figuraccia andrebbe in porto, un litro di benzina costerebbe intorno ai 0,55 centesimi, rispetto agli attuali 2 euro. L’unico problema è rappresentato dalla mancanza di un importante entrata nelle casse dello stato, considerando l’enorme debito pubblico che grava sulle spalle dell’Italia: 2.678,4 miliardi di euro.

Un’altra intenzione del Consiglio dei ministri è la possibile introduzione di un “bonus carburante”: un sussidio destinato almeno agli autotrasportatori e alle famiglie meno abbienti, su cui si permetterebbe di ammortizzare i costi e “sterilizzare” l’Iva. Secondo alcune indiscrezioni questo bonus potrebbe essere strutturato come i bonus sociali per l’energia elettrica. Quindi anche in questo caso sarà l’ISEE il parametro di riferimento: spetterebbe ai richiedenti con ISEE non superiore a 8.000 euro o alle famiglie con almeno quattro figli a carico; un altro requisito è la qualità di lavoratore autonomo dei trasporti o di dipendente di una società di trasporto.