Un blitz dei Nas di Salerno, insieme ai militari delle Compagnie di Avellino e Baiano, ha portato alla chiusura di sette centri di accoglienza per i migranti. Le condizioni delle strutture nell’avellinese erano pessime: derrate alimentari mal conservate, ambienti con seri problemi strutturali e di sicurezza, carenze vistose dal punto di vista igienico-sanitario. I responsabili non sarebbero soltanto i fornitori di beni e servizi ma anche i titolari delle cooperative. In più, sulla vicenda si stende anche l’ombra di Mafia Capitale.
L’inchiesta è portata avanti dalla procura del capoluogo irpino, che ha deciso di indagare sia i fornitori dei centri sia i titolari delle cooperative. Gli ambienti posti sotto sequestro dal Gip del Tribunale di Avellino sono quelli di Monteforte, Mercogliano, Serino e Pietrastornina. Il magistrato ha anche disposto il differimento del trasferimento degli ospiti delle strutture sequestrate, in attesa di trovare soluzioni alternative insieme alla prefettura.
L’operazione dei carabinieri dei Nas ha portato anche alla chiusura, in via amministrativa, di altri tre centri di accoglienza: due a Monteforte e uno Ospedaletto d’Alpinolo. Entrambe le strutture sono gestite dalle cooperative “In Opera” e “Engel”. Ed è proprio la prima di queste due società ad essere coinvolta nell’inchiesta di Mafia Capitale.