venerdì, Marzo 29, 2024
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Barcellona, parla Pjanic: “Sognavo di tornare a Torino. Sarri non aveva fiducia negli uomini”

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Miralem Pjanic è pronto a tornare a Torino ed affrontare quella Juventus che ha lasciato solo pochi mesi fa. Il centrocampista del Barcellona, in un’intervista rilasciata ai microfoni di Tuttosport, ha parlato della sua avventura in bianconero e di quanto accaduto nella passata stagione sotto la gestione Sarri. Ecco un estratto delle dichiarazioni:

Sul ritorno all’Allianz Stadium: “Era una cosa che sognavo, ma la ritenevo impossibile anche se mentre vedevo il sorteggio e il formarsi dei gironi, a un certo punto mi sono detto: cavoli, siamo lì. Ero molto felice di ritrovare il club a cui tengo tanto e che è nel mio cuore.

Sono legatissimo ai tifosi, credo che loro abbiano riconosciuto il mio attaccamento alla maglia e la disponibilità nell’aiutare i miei compagni. Spero di essere stato un buon compagno per il resto del gruppo, personalmente ho conosciuto tantissimi grandi campioni e soprattutto grandi persone. Gigi, Chiello, Leo, poi è arrivato anche Cris, ma adesso sto parlando di chi ha costruito il ciclo. Lo stesso Marchisio mi ha aiutato moltissimo”.

Sull’addio: “Quando, dopo il Lione, ho capito che stavo andando a fare l’ultima intervista in quello stadio, che sarebbe stata l’ultima volta che avrei messo piede in quello stadio con la maglia della Juventus, non è stato semplice. Detto ciò, c’era solo un club che poteva tentarmi dopo la Juventus ed era il Barcellona. Una grande sfida per me, nuovi stimoli, dopo quattro anni forse era arrivato il momento per un cambiamento”.

Su Sarri: “Il presidente non parla mai per caso. E’ sempre molto presente nello spogliatoio, sa molto bene cosa succede, ascolta i giocatori, è sempre in contatto con lo staff. Quello che ancora adesso mi dispiace è che Sarri non aveva fiducia negli uomini e questo mi ha disturbato. Quando uno si sbaglia nella valutazione delle persone mi dispiace e resta la cosa peggiore, perché ogni giocatore in quello spogliatoio ha sempre dato e darà sempre il massimo per il club e per la squadra. Si può non andare d’accordo con uno o due, ma questo non ha mai condizionato l’impegno, perché tutti i giocatori vogliono vincere, perché sono professionisti incredibili che vogliono perseguire il loro obiettivo. Ecco, se un allenatore mette in dubbio questo, allora è lì che non scatta quella scintilla di cui parla il presidente. Nessuno mette in dubbio le qualità di allenatore di Sarri, ma c’è stato quel problema. Alla fine, però, abbiamo portato a casa un altro scudetto che non è mai una cosa semplice”.