È risaputo che i Saiyan non sono una razza pacifica e amorevole, anzi piuttosto il contrario.
Sono dei conquistatori, spietati e senza legami affettivi alcuno, nemmeno con la propria famiglia.
Bardak, non è diverso dagli altri, o almeno non prima di una missione sul pianeta Kanassa. Lì viene colpito alla nuca da un alieno locale, Toolo, dando involontariamente al Saiyan il potere della precognizione.
Il guerriero assiste così alla distruzione prossima del proprio mondo, per mano del tiranno Freezer.
Non c’è tempo da perdere, bisogna avvertire gli abitanti del pianeta Vegeta. Purtroppo questi non credono alle sue storie di cospirazioni e lo considerano pazzo.
Il momento giunto, Bardak cerca di opporsi a Freezer, posizionandosi tra lui e il mondo dei Saiyan. Quando il tiranno scaglia contro il pianeta una gigantesca sfera di energia, Bardak capisce che è tutto finito, ma prima ha un’ultima premonizione.
Il suo secondogenito, Goku, sconfiggerà Freezer in un lontano futuro. Il Saiyan si lascia quindi travolgere dall’attacco con l’anima in pace.
Tuttavia, la sfera generata da Freezer dà inaspettatamente origine ad un buco nero, il quale porta Bardak 1000 anni indietro nel passato.
Ferito, atterra sul suo pianeta, dove due alieni, Ipana e Berry, lo accudiscono. Quest’ultimo si affeziona particolarmente al Saiyan.
Nonostante il salto temporale, la guerra personale di Bardak non è finita. L’arrivo di Chilled, un lontano antenato di Freezer, semina caos e panico sul pianeta, portando il Saiyan a reagire.
Sfortunatamente non è abbastanza forte da sconfiggerlo, ma la situazione cambia quando Chilled ferisce gravemente il piccolo Berry, accorso ad aiutare l’amico.
La rabbia di Bardak è tale da trasformarlo in un Super Saiyan, permettendoli di concludere facilmente il combattimento.
Chilled, in fin di vita, mette in guardia il suo popolo contro i Saiyan dai capelli dorati, dando così origine alla leggenda.
