mercoledì, Aprile 24, 2024
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Brennero, i manifestanti sono fermati alle porte dell’Austria. Scontri con la polizia

Sono in 300 a lottare contro il muro che l’Austria desidera alzare per fermare l’ondata migratoria. E sono sempre in 300 a trovare alle porte dell’Austria un muro di quasi 350 poliziotti. Il loro obiettivo, però, è proprio attraversare quel confine che a breve potrebbe essere chiuso.

«Varcheremo il confine con l’Austria col passaporto di cittadini del mondo», ha spiegato uno degli organizzatori, il bolognese Gianmarco De Pieri, mostrando un passaporto viola con scritto “world passport”. Addosso dei salvagenti arancioni per ricordare la tragedia dei migranti. Sono partiti alle 12 dalla stazione del Brennero, dove in mattinata sono arrivati cortei da tutta Italia: prima i cinque pullman, partiti all’alba da Bologna, Rimini e Reggio Emilia, organizzati dai centri sociali, poi si sono aggiunti i militanti di Sel con il deputato Florian Kronbichler, il coordinatore nazionale di Sel- Sinistra Italiana Nicola Fratoianni e Giovanni Paglia.

Hanno camminato fino al passo del Brennero dove ad attenderli c’erano circa 400 agenti austriaci con la loro tuta nera, il casco con la visiera, il giubbotto antiproiettile ed il manganello. A dividerli dai manifestanti era solo una transenna di ferro. Quando i dimostranti sono giunti a poca distanza dai poliziotti, hanno stracciato il nastro rosso e bianco ed hanno gettato alcuni oggetti, ombrelli colorati e giubbotti salvagente, alla volta degli agenti. A questo punto la polizia ha cominciato a rispondere: gas, fumogeni e bastoni hanno fatto il loro dovere.

Quando le acque si sono calmate, al termine della manifestazione, è stato portato via un Gianmarco De Pieri del centro sociale Tpc di Bologna, uno degli organizzatori del corteo. A questo punto è cominciata un’altra protesta: decine di persone si sono sedute a terra chiedendo che De Pieri fosse lasciato libero. Sono interventui anche i parlamentari presenti alla manifestazione, Florian Kronbichler, Nicola Fratoianni e Giovanni Paglia. Alla fine le richieste sono state ascoltate: dopo una concitata trattativa e l’intervento della Farnesina, De Pieri è stato liberato e la manifestazione si è conclusa.

Il motivo del fermo sarebbe stato “istigazione alla manifestazione”. De Pieri, però, non si ritrova in queste parole: «Sono stato fermato perché ero uno di quelli che hanno parlato di più nel corso della manifestazione».

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