Continua la serie di votazioni da parte del Parlamento britannico su ipotesi relative al piano B alternativo all’accordo per la Brexit riproposto venerdì scorso dalla premier Theresa May, e bocciato per la terza volta. Obiettivo di queste ulteriori votazioni è quello di ridurre il numero delle opzioni rispetto alle 8 iniziali e che non avevano raggiunto alcuna maggioranza.
Tra le varie ipotesi, l‘opzione data per favorita resta quella di una Brexit non “estrema” che preveda l’inclusione del Regno Unito nell’unione doganale; secondo la rivista Times, tuttavia, la May sarebbe convinta che questa soluzione sia destinata a “fare a pezzi” il proprio partito. E confida ancora nella possibilità di riesumare il suo accordo nel ballottaggio parlamentare finale sul piano B previsto per la giornata di domani.
La problematica del backstop irlandese è legata al futuro del confine tra l’Irlanda del Nord e la Repubblica d’Irlanda. Il primo, infatti, fa parte del Regno Unito, mentre il secondo è membro dell’Unione Europea,costituendo quindi l’unico confine che il Regno Unito condividerà con Bruxelles.
L’emergere di un confine tra il Nord e il Sud dell’Irlanda è temuto sia dagli inglesi che dagli irlandesi per vari motivi; entrambi i governi concordano dunque che la frontiera debba essere mantenuta aperta, ma attualmente il confine irlandese rischia di diventare una frontiera esterna dell’Unione europea.