Gli effetti della Brexit continuano ad emergere sempre più insistentemente a distanza di molti mesi dal 1 febbraio 2020, giorno dal quale il Regno Unito ha smesso di appartenere all’Unione Europea.
Ulteriori provvedimenti sono stati annunciati questa mattina dal Segretario di Stato per gli affari interni del Regno Unito, Priti Patel: “Per troppo tempo, le leggi dell’Unione europea hanno permesso di far entrare nel nostro Paese criminali stranieri, che abusano dei nostri valori e minacciano il nostro modo di vivere. Dal 1° gennaio 2021 finirà la libertà di movimento Ue per noi e il Regno Unito sarà un Paese molto più sicuro, grazie ai nostri controlli ai confini: i criminali europei saranno trattati come tutti quelli degli altri Paesi”.
I cittadini dell’Ue che avranno subito condanne penali potranno essere espulsi o respinti dal Regno Unito, anche in caso di reati minori accumulati e/o ripetuti, in questo caso a discrezione del ministero dell’Interno britannico.
A oggi invece, sulla base alle leggi Ue che Londra rispetterà fino al 31 dicembre (periodo di transizione), i cittadini europei possono essere espulsi dal Regno Unito solo se rappresentano una minaccia conclamata per la sicurezza dello Stato e non su un’eventuale condanna.
La vicenda tuttavia tralascia delle zone d’ombra. Sicuramente ai cittadini europei che hanno ricevuto condanne superiori a un anno di carcere non sarà permesso di entrare in Regno Unito o, se sono già stabiliti nel Paese, dal 1° gennaio prossimo potrebbero essere espulsi dal territorio nazionale. Per coloro che invece hanno ricevuto condanne minori a 12 mesi, questi saranno valutati caso per caso considerando tra l’altro anche l’eventuale presenza di legami affettivi in Regno Unito. Resterà comunque la discrezionalità da parte del ministero dell’Interno britannico sull’eventuale espulsione anche di quei cittadini europei che hanno avuto condanne minori. Ad ogni modo pare che l’espulsione si verificherà ugualmente nel caso in cui la presenza del cittadino dell’Ue venga considerata “non favorevole al bene comune“: per esempio riguardo “il mantenimento dell’ordine pubblico” o la “protezione dei diritti altrui“.
Queste nuove leggi del governo Johnson non si applicheranno ai cittadini che negli ultimi mesi hanno ottenuto almeno il permesso di soggiorno di 5 anni (nell’ambito del programma cosiddetto “Settlement Scheme” conseguente alla Brexit). Permesso di soggiorno che potrebbe essere revocato se si commetteranno reati dal 1° gennaio in poi che comporteranno una condanna con pena che preveda almeno un anno di carcere.
Le previsioni sembrano pertanto tutt’altro che floride per i cittadini dell’UE che vivono stabilmente in Regno Unito. L’aspetto critico riguarda soprattutto le ragioni che potrebbero avviare il procedimento di espulsione che al momento non sono ancora chiare lasciando ampio margine di discrezionalità all’autorità di polizia.