giovedì, Marzo 28, 2024
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Britannia, rinnovata per una seconda stagione la serie tv storico-fantasy con celti, romani e druidi

Ha riscosso un grande successo la nuova serie tv storica Britannia, che ha debuttato in Italia lo scorso 22 gennaio su Sky Atlantic HD. Vagamente ispirata alla serie Vikings, Britannia è ambientata nel 43 AD, quando l’attuale Regno Unito era una zona dominata da regine guerriere e potenti Druidi. Un avvincente mix di storia, dramma e misticismo.

A poco tempo dalla messa in onda dell’ultimo episodio,arriva la conferma ufficiale del rinnovo dello show per una seconda stagione da parte di Amazon e Sky.

La trama della prima stagione ruota attorno alla scalata al potere di Kerra, figlia del Re dei Cantiaci, una tribù celtica risalente a prima della conquista da parte dei romani. Antagonista della donna è la regina Antedia, sua acerrima nemica. Entrambe le donne si trovano però a fronteggiare una comune minaccia quando quando i romani invadono la Britannia.

Dopo che Giulio Cesare non è riuscito a compiere l’impresa, i romani sono ancora determinati a conquistare la Britannia e a distanza di un secolo tornano più agguerriti che mai. Le varie tribù e i druidi sono dunque costretti a unire le forze per difendere la loro terra.

Tra i membri del cast figurano i nomi di Kelly Reilly (True Detective) nei panni di Kerra e Zoë Wanamaker (Mr. Selfridge) in quelli della regina Antedia. Mackenzie Crook (Pirati dei Caraibi) è invece Veran, leader dei Druidi. David Morrissey (The Walking Dead) interpreta il Generale Romano Aulus Plautius, leader forte e determinato ad avere successo nella conquista della Britannia ma che nasconde un oscuro segreto che potrebbe minacciare la missione. Nikolaj Lie Kaas (Angeli e Demoni) veste i panni del Druido Divis mentre Eleanor Worthington-Cox (Maleficient) è la dodicenne celtica Cait, che si alleerà con Divis per sconfiggere i romani.

Ai numerosi fan dello show non resta che attendere, dunque, ulteriori aggiornamenti in merito alla seconda stagione di Britannia, per la quale si dovrà attendere presumibilmente almeno fino al 2019.