Il fiuto di Mino Raiola per i guadagni stellari derivanti dai proventi degli ingaggi dei suoi assistiti è noto a tutti, ma quest’anno il buon Cosimo (il nome del manager all’anagrafe) si è superato. Stando ai dati in possesso di Forbes, lo scorso anno la società dell’italo-olandese ha fatturato 30 milioni di euro, ma queste statistiche dovranno essere aggiornate: negli ultimi tre mesi ha movimentato 500 milioni tra valore dei trasferimenti, commissioni e ingaggi. La marcia in più di Raiola è condensata in una formula apparentemente semplice, ma nella realtà complicatissima: si fa amare dai suoi assistiti, ai quali fa guadagnare cifre impensabili grazie a contratti strutturati arricchiti da bonus e diritti d’immagine, ed è apprezzatissimo dai top club d’Europa verso i quali si mostra sempre riconoscente perché, con le sue mediazioni, gli riesce a portare quei top player apparentemente impossibili da strappare agli altri.
A beneficiare delle avances di Mino in questo inizio di stagione è stato il Manchester United, dove ha portato Pogba, Ibrahimovic a costo zero e Mkhitaryan, ed in cambio è stato ricoperto d’oro. Dall’operazione Pogba, Mino ha incassato 25 milioni dalla Juve (da sottrarre ai 105 incassati dai bianconeri) e altri 10 dal Manchester United (in questa cifra ci sarebbe anche un bonus per Ibra a zero). Ancora 8 sono arrivati sempre dallo United per l’affare Mkhitaryan con il Borussia Dortmund. Altri 6-7 (e la stima è al ribasso) sono fatturati grazie alle commissioni sugli ingaggi dei suoi assisti, che per lui oscillano tra il 5% e il 7% sul lordo: Zlatan, Mkhitaryan, Paul hanno firmato contratti stellari. Senza dimenticare anche Van Der Wiel passato a parametro zero al Fenerbahce. Insomma, per il buon Raiola da Angri, l’estate 2016 è da inserire negli annali del calcio: il guadagno netto che gli spetta si aggira attorno ai 50 milioni di euro, confermandosi un’altra volta uno dei procuratori più influenti del mondo del calcio.
