Mentre Manuel Bortuzzo e Lulù Selassié mantengono il silenzio sulla vicenda che li vede coinvolti, le dichiarazioni arrivano dalle sorelle di lei, Clarissa e Jessica, e dall’avvocato di Lulù, Niccolò Vecchioni. In un’intervista rilasciata a FanPage, il legale ha espresso perplessità sulla misura del braccialetto elettronico applicata alla sua assistita, definendola una decisione “eccessiva”.
La denuncia e i rapporti con la famiglia di Bortuzzo
Secondo Vecchioni, la denuncia di Manuel sarebbe stata del tutto inaspettata, un “fulmine a ciel sereno”. L’avvocato ha poi ricordato come la famiglia del nuotatore non abbia mai nutrito simpatia per Lulù, risalendo ai tempi della loro partecipazione al Grande Fratello Vip. In particolare, il padre di Manuel avrebbe definito la Selassié una “stalker” durante il programma, un giudizio che, secondo il legale, evidenzierebbe un pregiudizio preesistente.
Ambiguità nei comportamenti e accuse di stalking
Vecchioni ha spiegato che, durante il periodo in cui si sarebbero verificati gli episodi di stalking, i due avrebbero comunque mantenuto contatti reciproci. “Manuel non ha mai espresso un rifiuto netto nel continuare a interagire con Lulù”, ha dichiarato l’avvocato, sottolineando come questa ambiguità possa aver generato fraintendimenti. La difesa intende presentare prove al processo per dimostrare che i comportamenti di Lulù non avevano intenti persecutori.
“La situazione è scaturita da una mancanza di chiarezza nel voler interrompere definitivamente la relazione. Manuel avrebbe mostrato atteggiamenti che lasciavano intendere un possibile interesse, e ciò ha spinto Lulù a cercarlo in alcune occasioni, senza immaginare che questi tentativi potessero essere interpretati come molestie”, ha aggiunto Vecchioni.
Nessuna intenzione persecutoria
Il legale ha ribadito che Lulù non avrebbe mai avuto consapevolezza di poter essere percepita come una molestatrice. “Non c’è mai stata volontà di perseguitare o infastidire. I rapporti di coppia non sempre sono lineari, e questa ambiguità ha giocato un ruolo cruciale nel determinare i suoi comportamenti”, ha concluso. La vicenda resta complessa e sarà il processo a fare luce sui fatti, con la difesa pronta a presentare elementi che potrebbero ribaltare la narrazione attuale.