martedì, Aprile 16, 2024
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Che 2016 è stato per la tecnologia?

Il dilagare dello smartphone, per controllare i social o per acquistare online, ma anche il boom delle app per controllare la salute e l’impatto del machine learning: questa è la sintesi del 2016 della tecnologia in Italia, che apre la strada ad alcune previsioni sull’anno in corso.

Internet, smartphone, social network e shopping on line: è questa la sintesi della tecnologia in Italia alla fine del 2016, come emerge da una ricerca sui comportamenti digitali redatta dalla società norvegese “Schibsted Media Group”, nota per i brand InfoJobs (dedicato alle offerte di lavoro) e Subito (portale di annunci di compravendita di prodotti e servizi).

L’uso dello smartphone. Ebbene, nell’anno trascorso da poche settimane gli italiani si rivelano dipendenti dallo smartphone, utilizzato ormai da una platea sempre più ampia di persone; eppure, nonostante i sistemi di messaggistica istantanea i vecchi sms non sono ancora andati in pensione, visto che il 71 per cento delle persone prese in esame ha “confessato” di aver continuato a usarli con regolarità. E sorprende anche la quota di chi utilizza i device mobili per connettersi ai social network, visto che nel nostro Paese si ferma al 59 per cento dei connazionali, mentre in Spagna sale al 65 per cento e in Svezia raggiunge il 68 per cento.

Quante app usiamo? Scorrendo i dati, sono numerose le voci interessanti, come il focus sul rapporto tra applicazioni scaricate ed effettivo utilizzo: in Italia, infatti, l’82 per cento delle app non viene poi realmente impiegato, perdendosi nel dimenticatoio del menu dello smartphone; in Francia e Spagna, per fare degli esempi, la quota scende rispettivamente al 78 e al 71 per cento degli intervistati. E tra questi software stanno trovando spazio soprattutto i sistemi destinati a tenersi in forma e monitorare il proprio stato di salute, al punto che tra le dieci app più cercate su Google nel corso del 2016 ci sono proprio vari esempi in questo senso.

I pagamenti via telefono. Più complesso il discorso che riguarda i pagamenti dal telefonino, un sistema verso cui sembra esserci ancora qualche dubbio: ufficialmente, sono stati provati da 17 italiani su 100, eppure ben 74 persone su cento del campione tricolore si dichiara tranquillo a ricorrere al cellulare per saldare un conto. Insomma, per ora il limite sembra essere quello della disponibilità tecnologica più che la fiducia.

Lo sviluppo dell’ecommerce. Anche perché continua ad aumentare il numero di persone che acquista online, seppure il totale sia ancora lontano rispetto a quello di altri Paesi europei: il 21 per cento degli italiani compra sugli ecommerce almeno una volta alla settimana, e il 50 per cento finalizza spese una volta al mese. Tra i servizi e i prodotti più interessanti per lo shopping digitale si trovano vestiti e libri, nonché la prenotazione di viaggi e hotel per le vacanze.

Opportunità per le imprese. Quanto scritto serve anche a sottolineare, se ce ne fosse ancora bisogno, che questo mondo rappresenta un importante segmento di business per le imprese, a patto però di riuscire a intercettare davvero la “rivoluzione digitale” ed essere competitivi anche sul fronte hardware. Uno dei segreti per rendere le imprese davvero “tecnologiche”, infatti, è quello di servirsi di una adeguata dotazione infrastrutturale, come quella messa a punto da Flamenetworks, che offre server dedicati pensati proprio per accompagnare al meglio lo sviluppo aziendale.

Imparare dalle macchine. Se queste sono le retrospettive sull’anno appena finito, una delle previsioni relative al 2017 riguarda invece l’impatto che potrà avere il cosiddetto “machine learning“, da cui si attende un grande sviluppo nel corso dei prossimi mesi: si tratta, in breve, della possibilità di apprendere nozioni e istruirsi (anche sulle nostre reti neurali) attraverso il funzionamento delle macchine e i loro algoritmi. Un esempio concreto è stato quello di “AlphaGo“, un’intelligenza artificiale sviluppata da Google che ha battuto i campioni umani dello storico gioco da tavolo “Go”.

Mark S.
Mark S.http://dailynews24.it
Journalist of dailynews24.it
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