“Preferisco registrarmi da viva, prima che diventi l’ennesimo caso di femminicidio.” Così, Chiara Balistreri, ragazza di 21 anni, vittima di violenza da parte dell’ex fidanzato, conclude il suo ultimo video su Tik tok. Difronte all’indifferenza della giustizia italiana, la giovane ha deciso di ricorrere alla nota app per diffondere la sua storia e per far risuonare la sua voce.
Nei suoi video, andati super virali, appare visibilmente arrabbiata verso l’apparato giudiziario italiano, che anziché tutelarla, rinchiudendo colui che l’ha picchiata e maltrattata per tanto tempo; la lascia indifesa ed in balia dell’aggressività dell’ex compagno.
Qual è la sua storia? Chiara per 5 anni è stata fidanzata con Gabriel. Per tutto il tempo della loro relazione, la giovane è stata vittima di violenze fisiche e mentali. Dopo anni di abusi, la ventunenne ha trovato il coraggio di denunciare l’artefice di tali comportamenti. Il suo caso divenne conosciuto al seguito della pubblicazione delle foto del naso rotto, dopo l’ennesima violenza. Gabriel, temendo di finire in prigione, scappò nel suo paese d’origine; restandovi per circa 2 anni e mezzo. Durante questo periodo di latitanza, le minacce veementi contro Giulia si sono intensificante. Le scriveva: “Ti brucerò con l’acido”.
Gabriel è di recente tornato in Italia. Nonostante i capi d’accusa posti sulla sua testa: tentato omicidio, latitanza, lesioni gravi e violenza psico-fisica; la giustizia italiana ha optato per i soli arresti domiciliari. Pertanto, una volta rintracciato, dopo una chiamata anonima, è stato condotto presso la sua abitazione e lasciato libero di fuggire. Non essendo stato costretto ad indossare alcun dispositivo di controllo, è scappato.
Ancora una volta, Giulia, priva di qualsiasi mezzo di tutela, non può condurre liberamente la sua vita; ma è costretta costantemente a guardarsi le spalle, con la paura di ritrovarsi Gabriel dietro. Nell’ultimo video pubblicato su Tik tok, arrabbiata, dice: “Non capisco perché in Italia bisogni per forza aspettare la tragedia, per muoversi e per fare qualcosa nel giusto modo. Preferisco parlarne ora e preferisco raccontare tutto quello che c’è dietro ad una donna che denuncia e ad uno Stato che non ascolta e che non ci tutela.”