venerdì, Aprile 19, 2024
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Chiara Ferragni, al centro delle polemiche: “Artivismo, non merce”

Tra abiti e monologo, Chiara Ferragni è stata tra i protagonisti indiscussi della prima serata del Festival di Sanremo. Tra applausi e complimenti, l’imprenditrice non è stata affatto immune alle critiche. Già il giorno dopo, infatti, la donna è finita al centro delle polemiche.

“È artivismo, non merce” – In occasione del suo debutto sul palco dell’Ariston, la Ferragni ha indossato un vestito manifesto firmato Dior. Si tratta di un lungo abito nero, abbinato a una stola bianca dove campeggiava la scritta: “Pensati Libera”. 

Nello spiegare la scelta del suo primo outfit, Chiara ha ammesso che frase è frutto dell’opera del duo Claire Fontaine. La realtà, però, sarebbe un’altra. La paternità dello slogan, stando a quanto emerso sui social, apparterrebbe a Cicatrici Nere, collettivo artistico di tatuatori che gravitano tra Italia, Spagna, Amsterdam e Berlino.

Il collettivo artistico ha deciso di intervenire sui social, rivendicando la frase: “Artivisimo, non merce”. Proseguendo con il suo post di protesta contro il comportamento di Chiara Ferragni, Cicatrici Nere ha aggiunto:

“Pensati Libera non è uno slogan. Pensati Libero non è un prodotto. Pensati Libera non è una foto. Pensati Libero non è un post. Pensati Libera non è per una moda. Pensati Libero non è un manifesto. Pensati Libera non è una proprietà di qualcuno. Pensati Libero non è per vendere. Pensati Libera non è mercificare un’idea. Pensati libera è un atto di volontà per liberare le persone dalla superficiale, veloce e soffocante vita moderna. Pensati libera è un respiro tra i rovi degli schedari, delle tabelle e degli ordini. Pensati libera è dire “ci sono anche io” tra gli sconfitti di tutti i giorni. Pensati libero è là fuori per strada”.

 

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