venerdì, Marzo 29, 2024
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Cinque film da vedere su Amazon Prime Video

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Non ci sono dubbi: il catalogo di Amazon Prime Video sembra creato per realizzare i desideri di qualunque cinefilo. Se nel panorama delle serie tv è Netflix a farla da padrone, va detto che la quantità di pellicole eccellenti disponibili su Amazon Prime non conosce rivali. Dal cinema italiano a quello coreano passando per le grandi pellicole francesi, dai titoli d’essay ai film di cassetta, la piattaforma riesce davvero ad appagare i gusti di tutti. Ma orientarsi in un catalogo tanto ampio può, di contro, rivelarsi un’impresa non facile. Per questo motivo vi proponiamo una breve – ma variegata – lista di pellicole presenti sulla piattaforma da recuperare assolutamente. A voi cinque film da vedere su Amazon Prime.

1 Cosmopolis

Uscito nel 2012, Cosmopolis è tratto dal capolavoro letterario dello scrittore statunitense Don DeLillo. Il giovane miliardario Eric Parker (Robert Pattinson) deve attraversare New York a bordo della sua limousine, perché vuole farsi sistemare il taglio di capelli. Ma alcuni eventi imponderabili saranno d’ostacolo lungo il tragitto, durante il quale Parker farà degli incontri rivelatori. Una pellicola statica e ansiogena, per buona parte girata all’interno di una limousine buia e ipertecnologica; un film con poca azione e molti dialoghi asettici e magnetici al contempo. In Cosmopolis sono gli eventi a raggiungere il protagonista, non il contrario; Robert Pattinson si cala bene nel ruolo di un uomo potente e passivamente ansioso, quasi abulico di fronte ai molteplici fatti in cui è coinvolto. Un film che fotografa una realtà fatta di alienazione e di passiva dissolutezza, di sguardi fissi nel vuoto e voci monocorde; uno snervante viaggio all’inferno tra le macerie della società capitalistica. Nel cast con Pattinson anche Samantha Morton, Jay Baruchel, Paul Giamatti, Kevin Durand e Juliette Binoche. Cosmopolis è scritto e diretto da David Cronenberg, che per il film ha ottenuto la candidatura alla Palma d’Oro nel 2012.

2 Tristana

La patina borghese che avvolge individui meschini e pericolosi è protagonista di uno dei capolavori di Luis Buñuel. Spagnolo naturalizzato messicano, questo grande regista del Novecento ha diretto il film Tristana, presentato fuori concorso al Festival di Cannes nel 1970. La giovane e affascinante Tristana (Catherine Deneuve) viene affidata alle cure di Don Lope dalla propria madre, ormai prossima alla morte. Don Lope è un galantuomo borghese gretto e senza un soldo, che non lavora e alimenta le proprie perversioni indossando però una maschera di rispettabilità. Quando accoglie sotto la propria ala protettrice Tristana, l’uomo sviluppa da subito un sentimento morboso verso la ragazza. Incapace di gestire i propri impulsi, Don Lope si approfitterà di lei costringendola a una reclusione per nulla dolce. Il bisogno di evadere di Tristana si farà sempre più forte, man mano che la giovane prenderà coscienza delle attenzioni malate di cui è vittima. Un capolavoro che ritrae con maestria – e con atmosfere quasi teatrali – le insidie dell’animo umano e dell’inconscio. Nel cast con Cathrine Deneuve ci sono Fernando Rey e Franco Nero.

3 Seom – L’isola

Chi ha amato il più famoso Ferro 3 deve assolutamente recuperare Seom – L’isola, altro capolavoro del regista sudcoreano Kim Ki-Duk. Uscito nel 2000, è ambientato in un villaggio ameno sui generis, in cui si rifugiano uomini in cerca di quiete e desiderosi di astrarsi dalla quotidianità caotica. Il villaggio è gestito dalla bellissima Hee-Jin, la cui esistenza è rivoluzionata dall’arrivo di Hyun-Shik. L’uomo ha ucciso la ex compagna e il suo amante, e ora è in fuga dalla polizia; Hee-Jin riuscirà a trarlo in salvo e tra i due nascerà uno strano e insidioso rapporto. Attraverso lunghi silenzi e un’atmosfera cruda e rarefatta, il grande regista sudcoreano racconta la logorante solitudine e l’incomunicabilità tra gli esseri umani; con schizzi pittorici e con l’intensità tipica delle sue pellicole, Kim Ki-Duk ritrae personalità dalla disperazione lirica e dal fascino silenzioso e inerme. Un film apparentemente scarno ma pregnante, che con suggestività racconta il lato oscuro e inedito delle relazioni.

4 La notte

Sul tema della solitudine si concentra anche La notte, film del 1961 di Michelangelo Antonioni, che insieme a L’avventura e L’eclisse costituisce la cosiddetta “Trilogia dell’incomunicabilità”. La pellicola vede tra i protagonisti Marcello Mastroianni, Jeanne Moreau e Monica Vitti; con loro nel cast anche Bernhard Wicki e Rosy Mazzacurati. Il film racconta la crisi di coppia tra Giovanni, scrittore di successo apatico e insoddisfatto, e la moglie Valentina. Sullo sfondo è ritratta la Milano dei primi anni Sessanta, dove il boom economico incontra una borghesia colta e glaciale; una borghesia incapace di comunicare emotivamente, che vive i rapporti interpersonali con rigida apatia. In una sola giornata, la coppia di protagonisti è colta in varie situazioni: i due vanno a trovare in ospedale un amico molto malato, si recano alla presentazione del nuovo libro di Giovanni, tentano di distrarsi in un night club. Ma nulla sembra porre rimedio alla loro fiacca e logorante inquietudine. La sceneggiatura de La notte è stata scritta da Ennio Flaiano e Tonino Guerra insieme allo stesso Antonioni, che con sguardo irriverente – ma sempre misurato – ritrae individui annichiliti e amaramente consci della propria frustrazione.

5 Week End – Una donna e un uomo da sabato a domenica

Chiudiamo la nostra cinquina con uno sguardo al cinema francese, e nello specifico a quel grande maestro della Nouvelle Vague che è Jean-Luc Godard. Week end – Una donna e un uomo da sabato a domenica usa un linguaggio dissacrante e surrealista per rappresentare la natura umana egoista, insofferente, violenta. Famoso per il lunghissimo piano sequenza dei primi minuti, la pellicola uscì nel 1967 e vede come protagonisti gli attori Mireille Darc e Jean Yanne. Marito e moglie stanno per raggiungere la casa in campagna dei genitori di lei, come ogni finesettimana; nel tragitto, la coppia assiste a episodi di aggressività e inciviltà tra sconosciuti (uno di questi durante un ingorgo stradale). Quando i due riusciranno ad arrivare a destinazione, accadrà qualcosa che cambierà i loro piani. Nel corso del film, i protagonisti si imbattono in personaggi come Emily Bronte e Pollicino; il sapore surreale è costante, insieme alla cura dei dettagli e alla brutalità tipica di Godard: un insieme di grande impatto, che rende questa pellicola un capolavoro da recuperare assolutamente.