Claustrophonia è l’opera del regista Roberto Zazzara che porta per la prima volta sugli schermi un film interattivo, vale a dire un film il cui finale viene deciso dal pubblico che è in sala.
Claustrophonia è un film di quindici minuti inaugurato il 5 Maggio al Future Film Festival di Bologna. Il pubblico fornito di telecomando ha dovuto scegliere fra tre alternative. La storia percorre un’inspiegabile frastuono di musica e mugolii in cui Matilde Gioli, la protagonista ha percorso la strada che la porterà all’altare vestita da sposa attenta a non cedere agli sguardi velenosi della gente. Il film ambientato in una Milano 2016 rivisita un po’ il mito di Medusa, è lo sguardo ad essere il veleno mortale, la causa per cui Matilde potrebbe morire per non arrivare mai dal suo sposo interpretato dall’attore Patrick Fryer.
Il pubblico così è messo davanti a tre opzioni che vengono rappresentate da tre porte, Matilde potrebbe trovare in ognuna la salvezza o un oggetto che la riporti al futuro. Il regista Roberto Zazzara, però lascia decidere al suo pubblico come andrà a finire la storia della sposa Matilde e di come farà a costruirsi un passato.
Un film ricco di flashback, un vivere a colori nel presente per poi tuffarsi nell’irrimediabile passato. Matilde simboleggia forse ognuno di noi, la speranza di arrivare verso un futuro, la sicurezza di non intralciare il proprio cammino, gli sguardi mortali che possono in parte rappresentare il giudizio della gente, che in alcuni casi delle persone le ha fatte morire per davvero, le ha spinte giù da un balcone dopo la scuola o da un palazzo di otto piani.
Insomma il film di Roberto Zazzara vuole essere un passo verso il futuro, per ora breve ma che può portare ad un nuovo e divertente modo di fare cinema.
