Quella di “impicciarsi” nelle questioni altrui è sempre stata una consuetudine umana. E, ovviamente, neanche il mondo del cinema è mai stato immune da essa. Basti pensare, infatti, che uno degli scandali che più ha scosso il mondo nell’ultimo periodo proviene proprio dall’ambiente cinematografico. Ebbene, il gossip che approfondiremo tra poco riguarda proprio uno dei maggiori fari di Hollywood: Colin Firth.
Colin Firth, premio Oscar nel 2011 per “Il discorso del re“, è il protagonista di uno scandalo alquanto recente. Insieme a lui, anche la moglie Livia Giuggioli, con la quale è sposato dal 1997. Pare, infatti, che la coppia abbia vissuto una crisi matrimoniale nel 2016. Anno in cui Livia avrebbe stabilito una segreta relazione con il giornalista Marco Brancaccia.
Ebbene, lo scandalo non solo si riferisce al presunto tradimento, ma anche alle questioni che sono sorte successivamente. Pare, infatti, che dopo essersi ricongiunta al marito, Livia abbia stroncato la relazione con il Brancaccia; e questi, preso da un momento di rabbia, pare abbia scritto un email a Colin Firth, spiegandogli tutta la questione. Al riguardo, l’attore britannico si è dimostrato abbastanza “comprensivo”, anche perché la Giuggioli ha denunciato Marco Brancaccia per stalking.
Quest’ultimo, però, si difende sostenendo che dopo la rottura non ha molestato Livia. La sua unica colpa è stata quella di scrivere un’email al marito Colin Firth ed aver indirizzato due messaggi whatapp alla Giuggioli. Non ci è dato sapere quali siano i contenuti della email e dei messaggi, ma sappiamo con certezza che alla denuncia di lady Firth, Brancaccia ha risposto con una querela per diffamazione.
La storia, dunque, è solo agli inizi: come si risolverà la disputa? Sicuramente, sono molti coloro che si schierano a favore dei signori Firth. Anche perché Livia alimenta il mito della donna italiana in carriera che è riuscita ad accaparrarsi uno degli attori britannici più famosi al mondo. Tuttavia, molte prove sembrano avvalorare le dichiarazioni del Brancaccia. Dove penderà, dunque, l’ago della bilancia?