Dieci vittorie in dodici match. Nell’era dei tre punti mai nessuno è riuscito a eguagliare il record raggiunto dall’Inter di Conte in questa stagione. Ci andò vicino Josè Mourinho nell‘annus mirabilis del Triplete. In quell’occasione i punti furono 29 in altrettanti incontri. Un po’ meglio fecero Mancini nel 2006 e, a sorpresa, Spalletti con la partenza sprint di due anni fa (per entrambi 30 punti alla medesima giornata).
IN PASSATO SOLO IL TRAP – Per trovare un parallelo che faccia capire l’importanza della marcia imposta dal tecnico salentino bisogna tornare indietro di oltre trent’anni. Stagione 1988/1989 e un allenatore che, proprio come Conte, veniva da tanti successi firmati con gli odiati bianconeri di Torino. Giovanni Trapattoni si presentò ai tifosi nerazzurri come il più classico degli “uomini-Juve”. Dopo anni di vittorie con la Vecchia Signora ecco l’insospettabile approdo ai nerazzurri. Anche in quell’occasione più di qualcuno urlò allo scandalo.
VITTORIE E NORMALITA’ – Il tempo, che è galantuomo, però alla fine gli diede ragione e al termine di quella stagione “Giuanìn” riuscì a consegnare nella mani del patron Pellegrini l’ambito scudetto. Anche il “Trap” arrivò alla dodicesima giornata con dieci vittorie nel suo carniere. Dieci vittorie che segnarono un ampio solco tra sè e le inseguitrici e che contenne ogni possibile rivalsa fino al tripudio finale. Trionfo che avvenne con la famosa “regolarizzazione” della squadra messa in atto dal tecnico di Cusano Milanino. Medesimo atteggiamento imposto da Conte ai suoi. Addìo “pazza Inter“, spazio a etica del lavoro e stop ai colpi di testa.
UOMO-MERCATO – Entrambi, al loro arrivo all’Inter, furono chiamati ad operare scelte difficili sotto il profilo tecnico e finanziario. Trapattoni arrivò a Milano contestualmente all’addio di idoli come Passarella, Scifo e Altobelli. Conte, invece, dovette fare i conti con la situazione esplosiva dello spogliatoio interista. Una polveriera da cui furono allontanati i vari : Icardi, Nainggolan e Perisic.
DISCORSETTI COSTRUTTIVI – Altra caratteristica che accomuna i due è quell’indomito spirito di sacrificio e totale trasparenza nelle esternazioni. Non vi ricorda niente il nome “Strunz“? Ecco, la medesima esplosività e la stessa veemenza di quel discorsetto l’abbiamo ritrovata pari pari nei tanti interventi “costruttivi” che il leccese da mesi lancia alla sua dirigenza. Se tanti indizi fanno una prova…