Conte la sua partita nei 90′ di meraviglia contro la Spagna. Il CT non si risparmi in grida, urla, incitamenti e un pò di rinvii sbilenchi.

 

L’Italia è partita verso la Francia con tutti gli sfavori del caso. Con gente nota e tifosi che dicevano: “Usciamo alla fase a gironi” oppure “Questa squadra non può competere con Belgio e Svezia”.

Eppure l’ItalJuve ha vinto 2-0 la gara con il Belgio e di misura quello con la Svezia, accedendo ai Quarti con un turno d’anticipo e prima del girone. Ed ieri è arrivata la “notte magica” per la nostra nazionale che ancora una volta davano spacciata contro i campioni in carica della Spagna. Certo ancora una volta non partivamo favoriti, ma forse questo ci da la carica giusta per affrontare alla grande le partite della vita. Risultato? Due a zero alla Spagna, che salutano l’Europeo. Ora sotto con la Germania sabato sera per vivere un’altra notte magica come canta la Nannini.

Conte, in panchina
Conte, in panchina

Merito di questa grande Italia oltre ai meriti di chi segna, della roccia difensiva composta dal blocco Juventus e da tutti gli uomini è la mano del CT Antonio Conte, che in campo è il dodicesimo uomo. Conte li guida, li bacchetta a dovere, li incita e festeggia alla grande correndo dalla moglie Elisabetta a baciarla e subito dopo, il fischio finale, a festeggiare in campo per pochi minuti con sua figlia Vittoria.

Conte gioca la sua personale partita per tutti i 90’. Non si è mai seduto, neanche quando su Parigi si è abbattuta una fitta pioggia.  La sua zona di competenza è l’area tecnica tratteggiata a bordo campo, ma Conte non si preoccupa se esce dalla zona “off limits”.

Sembra che mister Conte usi il telecomando o meglio il joystick per guidare i suoi: tu qui, tu lì, vieni più avanti, vai più indietro, e tu laggiù allargati. Anche sulla punizione battuta da Eder che ha sancito poi il gol di Chiellini, Conte ha detto la sua chiamando a gran voce Pellè per fallo mettere in barriera.