giovedì, Aprile 18, 2024
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Copa America: il Cile passeggia sulla Bolivia, un bell’Ecuador batte il Messico

Si completa il quadro del gruppo A: un arioso e sorprendente Ecuador batte il Messico, nella successiva inutile partita il Cile schianta un’assente Bolivia, ma entrambe accedono ai quarti. L’Ecuador può sperare di essere fra le due migliori terze.

Grazie ad un regolamento per certi versi ambiguo non c’è contemporaneità nell’ultima gara dei gironi, e Messico-Ecuador diventa uno spareggio anticipato con Cile e Bolivia spettatori interessati. Ai messicani basterebbe il pari per sperare di essere fra le migliori terze, o la vittoria per cercare la qualificazione tra le prime due. L’Ecuador dal canto suo ha a disposizione solo la vittoria, ed ecco che dopo due sconfitte i ragazzi di Quinteros tirano fuori la prestazione che non ti aspetti. Juan Carlos Paredes (di proprietà del Watford di Pozzo, guarda un po’ il destino…) porta la maglia gialla numero 4 e le treccine, e quando parte sembra davvero di rivedere Cuadrado anche nel passo: semina il panico sulla corsia di destra, i difensori messicani faticano ad arginarlo, ma poi si perde sempre al momento dell’ultimo passaggio. Al 24′ colpisce la più vecchia regola non scritta del gioco del calcio, Vuoso sciupa in piena aerea e due minuti più tardi l’Ecuador colpisce. Ayala sbaglia tutto in impostazione, Bolanos ne approfitta con un rapido contropiede, servendo Valencia che va al tiro, Valenzuela respinge corto e lo stesso Bolanos è il più tapido in tap-in, 1-0 per i gialli. Sulle ali dell’entusiasmo, il resto della frazione è tutto di marca sudamericana. Nella ripresa, al 57′, Medina imita Ayala in uscita e si fa rubare palla da Lastra, ancora Bolanos, ancora palla per Enner Valencia, che stavolta è lucido: 2-0 Ecuador e partita in cassaforte. O forse no. Perchè la nazionale in tenuta canarino ci ricorda il perchè era ancora a quota zero punti nel girone: minuto 63, angolo per il Messico, Achilier pensa bene (male per i suoi) di arrampicarsi sulle spalle di Ayala per arrivare su un pallone innocuo. Rigore regalato e sacrosanto, Raul Jimenez è freddo, palla da una parte, Dominguez dall’altra, 2-1 e uomini del Piojo Herrera rianimati (per non dire “resuscitati”). Si aprono gli spazi e il solito Paredes, coadiuvato dal trio d’attacco Valencia-Bolanos-Monteiro, crea e spreca l’impossibile in area messicana. I verdi però non si rendono più pericolosi e chiudono la manifestazione all’ultimo posto del girone A, eliminati, a quota 2 punti.

A questo punto la successiva gara fra padroni di casa e Bolivia diventa una formalità: le due nazionali sono entrambe matematicamente qualificate grazie ai 4 punti ottenuti finora. L’incontro è una sgambettata per la roja, con i boliviani che mandano i campo le loro controfigure: non c’è mai partita. Valdivia è protagonista di una prestazione maiuscola e prima lancia lungo per la torre di Edu Vargas ad Aranguiz che fulmina il portiere Quinonez di destro, poi serve lui stesso l’assist per lo spettacolare colpo di testa a pesce di Alexis Sanchez. Il primo tempo si conclude 2-0 e Sampaoli si permette il lusso di sostituire Vidal e lo stesso ninho maravilla per inserire Angelo Henriquez e Mati Fernandez. Il primo è autore di un assist dal fondo per la doppietta personale di Aranguiz (meglio evitare commenti sulla difesa dei boliviana); il secondo, dopo uno scambio con il solito magistrale Valdivia, manda in porta un inaspettato Gary Medel, che va in gol con un lob morbidissimo. Non paga, la difesa del commissario tecnico Soria confeziona il quinto gol a 5′ dalla fine con Ronald Raldes. Spinto forse dalla voglia di emulare Medel, il numero 16 boliviano batte il proprio portiere con una deviazione sbilenca, che si tramuta un pallonetto all’incrocio della porta sbagliata. 5-0 il risultato finale.

Primo posto per il Cile dunque, secondo per la Bolivia, con l’Ecuador che conoscerà solo a gironi ultimati il proprio destino. Con 3 punti e una differenza reti di -2, i gialli comunque possono sperare. Delusione per il Messico, che per la seconda edizione consecutiva abbandona la coppa ai gironi. Va ricordato però che, come nel 2011, i centroamericani si sono presentati alla manifestazione con una rappresentativa minore, in attesa di disputare la Gold Cup (loro massimo trofeo continentale) il prossimo mese.

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