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Coronavirus, bollettino Protezione Civile (19 giugno 2020)

Il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha parlato nuovamente con i cittadini attraverso il consueto appuntamento via social. Il tema affrontato è stato quello del lavoro dopo la quarantena, pertanto la fine dello smart working. “Sono molto contento del fatto che il lockdown ci abbia insegnato lo smart working, e ne ho fatto ampio uso in Comune, ma ora è il momento di tornare a lavorare, perché l’effetto grotta per cui siamo a casa e prendiamo lo stipendio ha i suoi pericoli” ha dichiarato il sindaco.

Sul fronte europeo e mondiale, Francia, Germania e Italia vogliono chiudere in fretta l’accordo sul Recovery Fund, almeno entro l’estate. Le istituzioni sono sulla stessa linea ma i paesi nordici (Svezia, Danimarca, Olanda e Austria) sembrerebbero meno compatti sulla questione. Spaventa la seconda ondata di virus nel mercato di Xinfadi a Pechino: le autorità accusano l’Europa ma alcuni studi stanno smentendo questa ipotesi.

A livello mondiale sono più di 8,5 milioni i contagi da Covid-19 con oltre 450 mila decessi. In Brasile la pandemia sembrerebbe non arrestarsi, dalle zone costiere ora si sta spostando verso l’interno minacciando i più vulnerabili come baraccopoli o favelas. La situazione non è buona poiché mancano test, operatori sanitari e zone completamente abbandonate come l’Amazzonia.

Il Dipartimento della Protezione civile e il suo capo, Angelo Borrelli, ci forniscono il bollettino quotidiano dell’epidemia in Italia, reperibile sul sito della Protezione civile, Ministero della Salute e organi competenti.

I DATI DI OGGI – Attualmente in Italia, il numero totale dei casi dall’inizio dell’epidemia è pari a 238.011 con un incremento di 251 nuovi contagi. La Regione Abruzzo ha effettuato un ricalcolo dei casi totali, sottraendo due errati positivi e la regione Sicilia ha sottratto dai casi totali 397 unità. Il numero totale di attualmente positivi è di 21.543, con un decremento di 1.558 unità. I pazienti ricoverati presso strutture ospedaliere sono 2.632 di cui 161 in terapia intensiva e 18.750 in isolamento domiciliare. Oggi si registrano 47 decessi che porta il totale a 34.561 e 1.363 guariti/dimessi per un totale di 181.907.