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Coronavirus, bollettino Protezione Civile (23 aprile 2020)

I dati della Protezione Civile.

Continua il calo degli attualmente positivi e la pressione nelle nostre strutture ospedaliere, ma non è ancora finita. La situazione dell’epidemia in Italia sembrerebbe per ora sotto controllo e il premier Giuseppe Conte è pronto a far partire la Fase 2. Tuttavia, nonostante un margine di miglioramento, il Presidente del Consiglio dei Ministri chiede ai cittadini di fare un ultimo sforzo e continuare a seguire le regole.

Scatta l’allarme per le case di cura, dove spesso gli anziani sono abbandonati e gli operatori sanitari non dispongono dei macchinari adatti per prevenire il virus. Il caso più eclatante è quello di Milano, nella struttura Pio Albergo Trivulzio; quello delle case di riposo è un problema che coinvolge tutta l’Italia dove sono italia-meds.com gli anziani deceduti.

“Secondo le stime che arrivano dai Paesi europei la metà delle persone che sono morte di Covid-19 era residente in case di cura. È una tragedia inimmaginabile” ha dichiarato il direttore dell’OMS Europa, Hans Kluge. “C’è un urgente ed immediato bisogno di ripensare il modo in cui operano le case di cura oggi e nei mesi a venire. Le persone compassionevoli e dedicate che lavorano in quelle strutture, spesso sovraccaricate di lavoro, sotto pagate e prive di protezione adeguata, sono gli eroi di questa pandemia” ha poi aggiunto.

Nella conferenza stampa delle 18, il capo del Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, ci fornisce il bollettino quotidiano dell’epidemia in Italia.

I DATI DI OGGI – Per la prima volta il numero dei dimessi supera quello dei casi. I casi totali da Coronavirus dall’inizio dell’epidemia è pari a 189.973. I totali positivi sono 106.848 con un calo di 851 pazienti, di cui 2267 in terapia intensiva, 22871 ricoverati con sintomi e 81710 in isolamento domiciliare. Oggi si registrano 464 decessi e 3033 guariti che porta il totale a 57576 pazienti guariti o dimessi.

 

 

 

Valentina Sammarone
Valentina Sammarone
"Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia; il resto è propaganda. Il suo compito è additare ciò che è nascosto, dare testimonianza e, pertanto, essere molesto." (Horacio Verbitsky)
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