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Coronavirus, bollettino Protezione Civile (23 marzo 2020)

Il bollettino quotidiano della Protezione Civile.

Il decreto emanato da Giuseppe Conte ormai più di dieci giorni fa sta iniziando a mostrare i primi timidi effetti. Nella giornata di ieri si è registrato un leggero calo di contagi che ha fatto tirare un sospiro di sollievo a tutto il Paese; ma non bisogna cantar vittoria: proprio in questi momenti bisogna rispettare tutte le norme affinché si possa raggiungere l’obiettivo.

Nel frattempo, i laboratori stanno iniziando i primi test, non solo sul farmaco anti-artrite, anche sull’Avigan utilizzato in Giappone. A Napoli sono stati estubati altri 4 pazienti grazie alla somministrazione del Tocilizumab, farmaco anti-artrite che sta dando buoni risultati. Medici da tutto il mondo stanno arrivando nel nostro Paese per offrire aiuto e sconfiggere questo virus pandemico. Nella conferenza stampa delle 18, il capo del Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, ci fornisce i dati quotidiani sulla situazione italiana.

I DATI DI OGGI – Attualmente in Italia si registrano 408 nuovi guariti per un totale di 7423. I positivi sono 3780 per un totale di 50418, 25522 in isolamento domiciliare con sintomi lievi o asintomatici e 3204 in terapia intensiva. Oggi si registrano 602 nuovi decessi. 4 nuovi pazienti sono stati trasferiti dalla Lombardia, per un totale di 68. La Germania ha accolto i primi due pazienti trasferiti, in totale ne saranno 4.

LE RACCOMANDAZIONI – Angelo Borrelli ha esortato la popolazione a seguire le regole e ringrazia tutti coloro che si stanno mobilitando per aiutare il nostro Paese. Menzione per la Russia, Cina e Cuba che hanno inviato i medici per fronteggiare l’emergenza. La considerazione di oggi è principalmente basata sulla valutazione dell’andamento della curva epidemiologica e la prevenzione del Sud.

Valentina Sammarone
Valentina Sammarone
"Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia; il resto è propaganda. Il suo compito è additare ciò che è nascosto, dare testimonianza e, pertanto, essere molesto." (Horacio Verbitsky)
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