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Coronavirus, bollettino Protezione Civile (3 giugno 2020)

I dati aggiornati diffusi dalla Protezione Civile.

Nella prima giornata senza frontiere, sono tante le persone tornate o che stanno tornando nelle loro regioni di origine. Oggi, infatti, il governo ha dato il via libera agli spostamenti regionali e nazionali, senza obbligo di quarantena. Adesso spetta ai governatori decidere il destino delle loro regioni. Nel frattempo, l’app Immuni scala le vette delle classifiche delle app più scaricate sugli smartphone, nonostante le tante critiche iniziali.

Sul fronte europeo e mondiale, i paesi provano a ripartire benché il momento non sia totalmente favorevole a causa delle proteste negli Stati Uniti che pian piano dilagano in tutte le nazioni e i nuovi focolai in zone del Brasile e dell’India. A tal proposito, stanno facendo discutere le parole del presidente brasiliano Jair Bolsonaro: “Dispiace per le vittime di Covid ma moriremo tutti”.

Una speranza su un farmaco anti-Covid arriva dagli Stati Uniti, dove nei giorni scorsi è stato somministrato ad un gruppo di pazienti ospedalizzati e potrebbe combattere il virus. I risultati sono previsti entro la fine del mese, tuttavia, si tratta pur sempre di un farmaco sperimentale denominato LY-CoV555.

Il Dipartimento della Protezione Civile e il suo capo, Angelo Borrelli, ci forniscono il bollettino quotidiano dell’epidemia in Italia, reperibile sul sito della Protezione Civile, Ministero della Salute e organi competenti.

I DATI DI OGGI – Attualmente in Italia, il numero dei casi totali dall’inizio dell’epidemia è di 233.836 con 321 contagi in più rispetto a ieri. Il numero totale delle persone attualmente positive è di 39.297 con una decrescita di 596 unità. Oggi si registrano 71 decessi per un totale di 33.601 e 846 dimessi/guariti che porta il totale a 160.938.

Valentina Sammarone
Valentina Sammarone
"Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia; il resto è propaganda. Il suo compito è additare ciò che è nascosto, dare testimonianza e, pertanto, essere molesto." (Horacio Verbitsky)
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