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Coronavirus, bollettino Protezione Civile (6 aprile 2020)

I dati aggiornati della Protezione Civile.

Dagli ultimi dati forniti dalla Protezione Civile, la curva epidemiologica del virus si sta lentamente abbassando, segno che la quarantena imposta dal governo sta dando i primi risultati. Tuttavia, tre diversi studi (due dei quali italiano) dimostrerebbero che in realtà le persone affette da Coronavirus in Italia sarebbero 5-6 milioni. Il primo a far emergere il concetto di “contagiati sommersi” fu il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli: “Il rapporto di un malato certificato ogni dieci non censiti è credibile”.

Sul fronte europeo e mondiale, ha fatto scalpore il ricovero in ospedale di Boris Johnson, premier inglese. La misura si è resa necessaria dopo che Johnson ha accusato di avere febbre molto alta dopo dieci giorni dai primi sintomi. La Gran Bretagna ora è in ansia ma il premier ha twittato dall’ospedale: “Sto bene”. In Europa si registrano oltre 50.000 decessi, è ancora emergenza ma cala il numero dei morti in Spagna, una delle nazioni più colpite.

Nella conferenza stampa delle 18, il capo del Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, ci fornisce il bollettino quotidiano dell’epidemia.

I DATI DI OGGI – Attualmente in Italia si registrano 1941 persone positive in più per un totale di 93187, di cui 3898 in terapia intensiva (numeri in calo), 28976 ricoverati con sintomi e 60313 in isolamento domiciliare con sintomi lievi o asintomatici. I decessi di oggi sono 636, i guariti sono 1022 per un totale di 22837.

LE RACCOMANDAZIONI – Il dottor Borrelli ha firmato un’ordinanza per istituire un fondo per destinare provvidenze ai famigliari dei medici scomparsi. Inoltre, il capo della Protezione Civile ricorda il terribile sisma a L’Aquila undici anni fa che fece più di 300 vittime.

Valentina Sammarone
Valentina Sammarone
"Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia; il resto è propaganda. Il suo compito è additare ciò che è nascosto, dare testimonianza e, pertanto, essere molesto." (Horacio Verbitsky)
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