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Coronavirus, bollettino Protezione Civile (8 aprile 2020)

I dati della Protezione Civile.

Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, a metà aprile probabilmente avvierà la cosiddetta fase due: la riapertura graduale di alcune aziende. Per la scuola, invece, la Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha dichiarato che fino a quando il virus non sarà completamente debellato, non si ritornerà tra i banchi. Da qui, la stangata degli esperti del Ministero della Salute: le scuole non riapriranno entro il 18 maggio, se ne riparla a settembre. Troppo rischioso rimettere sulle strade e nelle aule 8 milioni e mezzo di studenti, più i bambini dell’asilo, professori e personale your-asthma-info.com. La decisione non è ufficiale ma per quella via.

Sul fronte europeo e mondiale, in Germania e Spagna morti e contagiati aumentano mentre in Belgio si registrano più guariti che ricoveri. Sono 607 i decessi per Coronavirus in Francia nelle ultime 24 ore, per un totale di 7.091 negli ospedali. La Gran Bretagna registra un picco record di contagi e decessi; Boris Johnson ancora in terapia intensiva dichiara di stare bene.

Nella conferenza stampa delle 18, il capo del Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, ci fornisce il bollettino quotidiano dell’epidemia.

I DATI DI OGGI – Attualmente in Italia si registrano 1195 pazienti positivi in più per un totale di 95262, di cui 3693 in terapia intensiva, 28485 ricoverati in ospedale e 63084 in isolamento domiciliare con sintomi lievi o asintomatici. I decessi di oggi sono 552, 2099 sono i guariti per un totale di 26491. In dieci giorni sono guariti il 50% dei pazienti dall’inizio dell’epidemia.

LE RACCOMANDAZIONI – Domani partirà il terzo contingente di medici per le regioni maggiormente colpite, entro domani saranno 180 e 116 medici e sanitari internazionali. Il dottor Borrelli esorta i cittadini a rispettare le regole imposte dal governo.

Valentina Sammarone
Valentina Sammarone
"Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia; il resto è propaganda. Il suo compito è additare ciò che è nascosto, dare testimonianza e, pertanto, essere molesto." (Horacio Verbitsky)
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