venerdì, Marzo 29, 2024
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Coronavirus, casi Covid in Molise: 27 comuni in zona rossa

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Nel Basso Molise si sta verificando nelle ultime settimane una forte impennata di contagi che stanno mettendo a dura prova il sistema ospedaliero. Il governatore Donato Toma ha dichiarato: “Sospettiamo possa trattarsi di una variante del virus, ma non sappiamo ancora quale”. Nel frattempo, sono state istituite 27 mini zone rosse.

BOOM DI CASI IN MOLISE – C’è molta preoccupazione in Molise, dove nella giornata di oggi sono stati effettuati 150 tamponi “speciali” per capire se la diffusione così aggressiva del virus possa dipendere da una variante. Solo nella giornata di ieri ci sono stati 144 nuovi casi e la pressione sugli ospedali comincia a diventare un vero problema.

“Purtroppo le infezioni da Coronavirus si sono concentrate tutte in poche settimane, proprio come in Umbria, perciò sospettiamo che possa trattarsi anche qui di una variante del virus. Ma non sappiamo ancora quale, abbiamo mandato i tamponi in laboratorio, entro 24-48 ore sapremo” ha spiegato ieri il governatore Donato Toma.

A causa di questa rapida diffusione, il governatore Toma ha istituito 27 mini zone rosse: Termoli, Acquaviva Collecroce, Casacalenda, Castelmauro, Civitacampomarano, Colletorto, Guardialfiera, Guglionesi, Larino, Mafalda, Montecilfone, Montefalcone del Sannio, Montemitro, Montenero di Bisaccia, Montorio nei Frentani, Palata, Petacciato, Portocannone, Ripabottoni, Rotello, San Felice del Molise, San Giacomo degli Schiavoni, San Giuliano di Puglia, San Martino in Pensilis, Santa Croce di Magliano, Tavenna e Ururi.

Fino al 21 febbario, ristoranti, bar e negozi resteranno chiusi così come le scuole, in attesa del risultato dei tamponi. Secondo gli esperti, questi contagi potrebbero collegarsi alla variante inglese del Covid anche per la vicinanza con Umbria e Abruzzo. Il sindaco di Termoli, Francesco Roberti, ha dichiarato: “C’è qualcosa di nuovo che ci preoccupa. In Basso Molise ci sono mille contagiati con situazioni di salute preoccupanti che rischiano di mandare in crisi il sistema sanitario. Anche i giovani e persone senza patologie, alcune delle quali proprio in queste ore stanno facendo i conti con crisi respiratorie trattate a domicilio attraverso le bombole di ossigeno, delle quali c’è un enorme bisogno, come confermano i farmacisti del territorio”.