Coronavirus, da domani scuole superiori in classe: via libera solo per tre regioni

Da domani gli studenti delle scuole superiori di tre regioni italiane torneranno tra i banchi di scuola

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Banchi di scuola
Banchi di scuola

Da domani, gli studenti delle scuole superiori torneranno tra i banchi di scuola, ma solo ed esclusivamente in tre regioni italiane; il resto continuerà con la didattica a distanza. Nel frattempo, non si placano le polemiche di professori e ragazzi che chiedono di rientrare nelle scuole mentre la Cisl ha invitato il governo a pianificare un piano vaccinale per il personale della scuola, così da non avere più scuse e tornare negli istituti in sicurezza.

LE PAROLE DELLA MINISTRA AZZOLINA“Un anno fa giuravo come Ministra. Sento, ogni giorno, tutta la responsabilità dell’incarico. Ho lavorato senza sosta e continuerò a farlo, guidata dall’amore per la scuola e per la Costituzione, guardando all’articolo 34. Uno dei più belli, quello che mi ha permesso di immaginare e costruire un futuro da donna libera, pur partendo da una condizione di svantaggio” ha esordito la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina.

“Mi batto per la scuola perché senza la scuola non c’è crescita, aumentano le disuguaglianze, si blocca l’ascensore sociale. E a pagare sono sempre i più deboli. Continuerò a lavorare in questa direzione, senza risparmiarmi” ha continuato la ministra Azzolina.

LE REGIONI CHE RIENTRERANNO A SCUOLA – Lunedì, quindi, i ragazzi delle regioni Valle d’Aosta, Toscana e Abruzzo, rientreranno a scuola poiché hanno un indice di contagio relativamente basso. Le altre regioni hanno preferito rimandare la riapertura delle scuole. Anche la Basilicata ha deciso di sospendere le lezioni in presenza almeno fino all’1 febbraio, così come precedentemente avevano fatto Friuli Venezia Giulia, Marche, Sardegna, Veneto, Calabria e Sicilia.

Didattica a distanza fino al 18 gennaio, invece, in Lazio, Liguria, Molise, Piemonte e Puglia. Il 25 gennaio, potrebbero tornare in classe gli studenti di Campania, Emilia-Romagna, Lombardia e Umbria ma tutto dipenderà dai dati epidemiologici.