giovedì, Aprile 18, 2024
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Coronavirus, è scontro sul prezzo delle mascherine. Arcuri: “Rimane la soglia dei 61 cent”

Continua a tener banco l’accesa polemica sul prezzo delle mascherine chirurgiche e sulla loro disponibilità sul mercato italiano. Il Governo, aveva bloccato ogni speculazione indicando nella soglia dei 50 centesimi (che diventano 61 se comprensivi di IVA) il limite massimo del loro costo. Fulminea la reazione di farmacisti e grossisti che attraverso la Confindustria lamentavano l’impossibilità di ricavarci un guadagno dal prezzo troppo esiguo.

Dopo lo scandalo della Protezione Civile che attraverso diversi importatori dall’estero (uno di questi era la Only Italia Logistic dell’ex Presidente della Camera, Irene Pivetti) era venuta in possesso di diverse decine di milioni di mascherine contraffatte e quindi inutilizzabili, infuria la diatriba tra acquirenti e distributori. La commessa da oltre 23 milioni di euro è ora al vaglio degli inquirenti che accusano la Pivetti di aver importato mascherine senza la certificazione “CE” ma anche di averlo fatto in regime di esenzione Iva grazie a un maxiordine della Protezione Civile stessa.

Ora, a cercare di dare una reale stima delle cose ci ha pensato il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri che in un suo intervento dichiara: “Abbiamo distribuito 208 milioni di mascherine da inizio emergenza, è una quantità sufficiente. Le Regioni hanno 55 milioni nei loro magazzini”. Una notizia che lascia ben sperare in un sufficiente approvvigionamento per sanitari e cittadini.

Quanto al prezzo dei presidi, Arcuri rassicura: “Il prezzo delle mascherine chirurgiche fissato a 50 centesimi più Iva è e resterà quello. Gli speculatori e categorie simili dovranno farsene una ragione. La giungla che abbiamo lambito, la speculazione che abbiamo osservato non c’è più e non tornerà“.

Smentita, dunque, Federfarma che solo qualche ora fa annunciava il completo esaurimento delle scorte per quanto riguardasse mascherine, guanti e disinfettanti. Chi dice la verità? A sentire Arcuri, quella riportata dall’Associazione dei Farmacisti è una speculazione bella e buona tanto che rilancia: “Nei prossimi giorni stipuleremo un accordo con i tabaccai, che hanno ben 50 milioni di punti vendita in italia, per la vendita di mascherine anche lì“. Farmacie tagliate fuori dall’affare? A sentire il Commissario pare proprio di sì.

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