Coronavirus, entra in vigore il nuovo dpcm di Mario Draghi: ecco tutto ciò da sapere

Il nuovo dpcm firmato dal premier Draghi è entrato in vigore il 6 marzo e durerà fino al 6 aprile, Pasqua e Pasquetta comprese

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Mario Draghi, Fonte Wikimedia Commons

Il 6 aprile è entrato in vigore il nuovo dpcm firmato dal presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi. Le restrizioni rimarranno in vigore fino al 6 aprile, per cui un mese, Pasqua e Pasquetta comprese. Chi pensava che le normative fossero meno severe dovrà ricredersi poiché nell’ordinanza si prosegue con la linea di rigore.

NUOVO DPCM IN VIGORE – Cosa prevede il nuovo dpcm del premier Draghi? Pressoché le stesse restrizioni dell’ex presidente Conte ma con qualche variazione. Si prosegue con la suddivisione delle regioni in zone colorate: rossa, arancione e gialla con l’aggiunta della zona bianca (attualmente solo la Sardegna). Ad oggi, le regioni sono quasi tutte arancioni con tantissime mini zone rosse locali attuate a causa delle varianti.

Le novità dell’ordinanza riguardano piuttosto alcune categorie specifiche che adesso vi elencheremo. Dal 27 marzo potranno riaprire i cinema, teatri, sale da concerto e musei ma solo in zona gialla e con delle limitazioni per evitare che il virus circoli. I posti a sedere dovranno essere distanziati e la capienza della sala non potrà superare il 25% di quella massima.

Il dpcm, inoltre, autorizza la vendita d’asporto da parte di “enoteche o esercizi di commercio al dettaglio di bevande” anche dopo le 18 e fino alle 22, in qualsiasi zona, ma che abbiano il codice ATECO 47.25. Ciò significa che non sono compresi bar, pub, caffetterie e birrerie (codice ATECO 56.3).

Un’altra novità riguarda l’apertura delle scuole, che sta facendo parecchio discutere. In zona rosa saranno chiusi tutti gli istituti di ogni ordine e grado, compresi gli asili. Tuttavia, si effettuerà la didattica a distanza qualora i contagi dovessero salire e superare i 250 casi ogni 100 mila abitanti, anche se si è in zona gialla o arancione. In zona rossa, poi, chiudono barbieri, parrucchieri e centri estetici, classificati come servizi non essenziali.