Le difficoltà causate dal COVID-19 in Italia non fanno che aumentare. Lo dimostra una lunga lettera aperta redatta da numerosi medici della nazione, i quali si confrontano ogni giorno con i danni del virus.
RISORSE ASSENTI – Ben 50 persone appartenenti al corpo medico hanno scritto e firmato la suddetta lettera. Quello che contiene è allarmante.
«Ora dire che si devono fare tamponi a tutti è certamente di facile comprensione e raccoglie ovvi consensi. Ma forse si dovrebbe raccontare la verità, e cioè che i test per tutti non ci sono (e dubitiamo ci saranno mai), né risorse organizzative ed economiche per farli […]».
«Ricordandoci che in una pandemia ogni negativo al test deve esservi sottoposto periodicamente e ripetutamente – continuano i camici bianchi – non c’è un modello di automazione che consenta tali milioni di test e non c’è la produzione di reagenti per sostenerli. In questo contesto, la tecnologia ci sta solo recentemente mettendo a disposizione dei test rapidi, più adeguati. Ma ancora una volta, la effettiva disponibilità capillare e la sostenibilità economica devono essere attentamente considerate».
LE SPERANZE SONO BASSE – La verità pungente della lettera non si ferma qui. Infatti:
«Se qualcuno ritiene ancora che la soluzione di una pandemia di questa portata, possa poggiare principalmente sugli aspetti ‘tecnici, sanitari o farmacologici’, vive certamente in una falsa illusione, se viceversa, si accetta pienamente il principio che la ‘vera’ soluzione è socio-epidemiologica, cioè basata sull’isolamento personale (e non ‘familiare’), allora la strada appare percorribile – questo però implica – il credere fermamente nel principio che la comunicazione sia pienamente parte del processo di gestione e cura di questa pandemia, e agire fermamente in tale direzione».