giovedì, Marzo 28, 2024
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Coronavirus, il vaccino italiano ReiThera ha superato la fase uno

La corsa al vaccino anti-Covid è iniziata ma la situazione è ancora molto precaria a causa delle poche somministrazioni e delle questioni burocratiche. Ogni Paese sta cercando di mettere in commercio il proprio vaccino, per avere una sicurezza in più, come ad esempio l’Italia.

IL VACCINO ITALIANO HA SUPERATO LA FASE UNO – Il vaccino italiano dell’azienda ReiThera ha superato la fase uno ma avrà bisogno di altri sei mesi per essere definitivamente utilizzabile. Le prime iniezioni erano avvenute il 24 agosto e i volontari arruolati sono stati 100. Non ci sono state reazioni avverse. Alcuni volontari hanno accusato sintomi di febbre, stanchezza e mal di testa, ma nulla di grave e comunque con meno effetti dei vaccini Pfizer e Moderna, ha spiegato Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani. “Abbiamo la capacità di produrre cento milioni di dosi all’anno” ha spiegato Antonella Folgori, presidentessa di ReiThera.

Successivamente alla fase due e tre (rispettivamente tra sei mesi) “il vaccino sarà valutato in modo indipendente dall’Autorità europea per il farmaco, come avviene per tutti gli altri” ha spiegato il direttore dell’Aifa, Nicola Magrini.

“Abbiamo disposto che l’azienda abbia le risorse per portare a termine le sperimentazioni. Oggi vediamo quanto stiamo combattendo per importare vaccini dagli altri paesi. Sappiamo quanto valore abbia invece dotarci di una produzione direttamente in Italia. Per questo abbiamo previsto un’iniezione di equity e un ingresso pubblico nel capitale di ReiThera. Dobbiamo provare a essere indipendenti con i vaccini come siamo riusciti a esserlo per i ventilatori e gli altri dispositivi, che a marzo importavamo in toto, e che oggi riusciamo invece a fabbricare da soli” ha spiegato il commissario per l’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri.

“Con una sola dose, gli anticorpi raggiungono il picco dopo 4 settimane, poi restano costanti. Potrebbe dunque non esserci bisogno di richiamo. La produzione di anticorpi è stata equivalente nelle tre diverse dosi testate” ha proseguito Ippolito. Inoltre, le fiale possono essere custodite a 2-8 gradi.