Attualmente l’Italia è divisa in tre zone, come recita il Dpcm di novembre: zona gialla, arancione e rossa. Questa decisione è stata presa dal governo per evitare un lockdown generalizzato come quello di marzo. Tuttavia, sono davvero poche le regioni che resistono nella zona gialla, ovvero, quella a basso rischio di contagio. Alcune di esse sono passate dal colore giallo, direttamente al rosso, segno che la situazione è critica; caso eclatante, la Campania.
DAL 3 DICEMBRE IPOTESI DI APERTURA – Il 3 dicembre è il termine ultimo per decidere se prolungare le restrizioni o allentarle in vista delle vacanze natalizie. Il governo è stato chiaro: qualora l’indice Rt dovesse scendere e le strutture ospedaliere dovessero tornare a respirare, allora si potranno allentare le restrizioni per far ripartire anche l’economia.
L’Esecutivo guidato dal premier Giuseppe Conte valuterà parziali riaperture in vista del Natale, così da dare ossigeno alle attività commerciali e alla vendita al dettaglio e trasformando l’Italia in un’unica momentanea zona gialla. Non solo, i governatori di regione premono sulla riapertura dei confini regionali per dare modo alle famiglie di ricongiungersi.
Nel caso, invece, in cui si verificassero gli scenari peggiori, con una curva dei contagi ancora in crescita, il Governo potrebbe puntare su misure più leggere come la concessione della mobilità intercomunale, a danno però dei ristoranti e bar che rimarranno chiusi. I governatori di regione, inoltre, chiedono di rivedere i parametri usati dal Cts per definire la classificazione delle fasce di rischio. Il tema verrà affrontato oggi pomeriggio, ma il governo è intenzionato a respingere la richiesta.
COSA SI POTRÀ FARE – Il governo affronterà il tema della riapertura di bar e ristoranti, spostamenti intercomunali ed eventualmente interegionali. Inoltre, la riapertura di negozi di abbigliamento e svariate attività commerciali.