sabato, Aprile 20, 2024
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Coronavirus, le regioni cambiano ancora colore: le strette dopo Pasqua

Terminate le vacanze di Pasqua, si torna alle limitazioni imposte una settimana fa

Le vacanze di Pasqua hanno messo in stand-by alcune delle norme anti-Covid, tuttavia, ora che sono terminate si riparte da una settimana fa. L’Italia, infatti, è suddivisa in regioni rosse e arancioni, nessuna gialla. Vediamo com’è la situazione della Penisola in questo momento.

NESSUNA ZONA GIALLA – Come vi abbiamo anticipato, attualmente l’Italia si divide in zone rosse e arancioni, nessuna gialla o bianca. Questa decisione è stata presa dal governo Draghi per cercare di riportare il limite dei contagi al minimo ed evitare pressioni alle terapie intensive. Quindi, almeno fino al 30 aprile, sarà possibile per le regioni entrare in zona rossa o eventualmente arancione.

LE REGIONI IN ZONA ROSSA E ARANCIONE – Rispetto a venerdì, alcune di esse cambiano di fascia, come Veneto, Marche e Provincia di Trento. L’Italia, quindi, è divisa quasi a metà tra zone rosse e arancioni: nove in rosso e undici in arancione. A restare nella fascia ad alto rischio di contagi: Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana e Valle d’Aosta.

In zona arancione, invece, tornano Abruzzo, Basilicata, Lazio, Liguria, Molise, Sardegna, Sicilia, Umbria e Provincia di Bolzano; si aggiungono anche Marche, Veneto e Provincia di Trento.

LE REGOLE DA RISPETTARE – Cosa si può fare in zona rossa e cosa in arancione? Le regole per le regioni in rosso sono le più restrittive, ovvero sono vietati tutti gli spostamenti tranne quelli necessari. I bar e ristoranti sono chiusi e lavorano solo con servizio d’asporto e consegna a domicilio. Da domani scuole aperte fino alla prima media. In zona arancione, invece, non si può uscire dal proprio comune, i negozi sono aperti ma non bar e ristoranti. Le scuole saranno aperte ma si alterneranno tra presenza e dad.

Valentina Sammarone
Valentina Sammarone
"Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia; il resto è propaganda. Il suo compito è additare ciò che è nascosto, dare testimonianza e, pertanto, essere molesto." (Horacio Verbitsky)
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