Coronavirus, quarta ondata: Campania alta in classifica per numero di ricoveri

Continua la corsa al vaccino ma la quarta ondata fa paura al sud

0
Fonte: Wikipedia Commons. Licenza creative commons contrassegnata per essere riutilizzata.

Da quando il premier Mario Draghi ha annunciato l’obbligo del Green Pass per tutti i locali al chiuso, è iniziata la corsa ad accaparrarsi le proprie dosi di vaccino. Tanti, però, quelli che hanno protestato inneggiando alla “dittatura sanitaria”. La quarta ondata è sempre più vicina, i contagi salgono ma in alcune regioni d’Italia il tasso delle terapie intensive è pari a zero. La Campania, però, corre ai ripari.

LE REGIONI DEL SUD CON I NUMERI PIÙ ALTI – Il tasso di occupazione dei posti letto in ospedale, a livello nazionale, resta invariato circa al 2%. Tuttavia, le regioni presentano degli scenari totalmente diversi tra loro. I ricoveri e i contagi aumentano, soprattutto in alcune regioni del sud e nel Lazio.

I nuovi parametri, infatti, prevedono che la soglia critica per il passaggio dalla zona bianca alla gialla sia del 10% e 15% di occupazione rispettivamente per le intensive ed i reparti ordinari. Il tasso di ricoveri più alto si segnala in Sicilia con l’8%, in Calabria con il 6,6% e Campania con il 4,9%.

Per le terapie intensive, invece, i maggiori tassi di occupazioni sono in Sicilia con il 4,7%, Sardegna con il 4,2% e Lazio con il 3,7%. Secondo i dati riportati dall’Iss, quindi, pare che la quarta ondata stia dilagando più nelle regioni del sud.

NUMERI NAZIONALI – Secondo quanto riportato dall’Ansa: Abruzzo (1,8% – 0,0%); Basilicata (3,8% – 0,0%); Calabria (6,6% – 3,3%); Campania (4,9% – 1,8%); Emilia Romagna (2,5% – 1,2%); Friuli Venezia Giulia (0,8% – 1,1%); Lazio (4,0% – 3,7%); Liguria (2,1% – 2,8%); Lombardia (2,8% – 2,0%); Marche (1,3% – 1,9%); Molise (0,6% – 0,0%); Provincia Autonomia di Bolzano (2,6% – 0,0%); Provincia Autonoma di Trento (1,2% – 0,0%); Piemonte (1,2% – 0,5%); Puglia (2,8% – 2,2%); Sardegna (4,4% – 4,2%); Sicilia (8,0% – 4,7%); Toscana (2,2% – 3,3%); Umbria (1,8% – 2,1%); Valle d’Aosta (1,5% – 0,0%); Veneto (1,5% – 1,6%). In Italia (2,9% – 2,2%).