mercoledì, Aprile 24, 2024
HomeAttualitàCoronavirus-Serie A: parla Arturo Diaconale, direttore della comunicazione della Lazio

Coronavirus-Serie A: parla Arturo Diaconale, direttore della comunicazione della Lazio

Situazione surreale quella che sta vivendo l’Italia. Il coronavirus ha letteralmente mandato in subbuglio tutto e sembra che non si sa che pesci prendere. Questo sta ovviamente toccando da vicino anche il mondo del calcio e la nostra serie A. Oggi, a parlare è stato il direttore della comunicazione della Lazio, Arturo Diaconale, tramite un post su Facebook, dove ha voluto cercare di tranquillizzare i tifosi della Lazio: “La paura, in altri termini, è che il campionato in corso faccia la fine di quello interrotto dallo scoppio della Grande Guerra e che come allora l’interruzione divenne l’occasione per negare alla Lazio il riconoscimento di uno scudetto conquistato sul campo, una eventuale interruzione dell’attuale campionato a causa del coronavirus possa impedire alla Lazio di oggi di conquistare quello scudetto verso cui viene al momento proiettata dai brillanti risultati che l’hanno portata al vertice della classifica ad un solo punto dalla Juventus.

Questa sindrome da scudetto negato del 1915 si va diffondendo quasi quanto l’epidemia dell’influenza proveniente dalla Cina. Perché fa scattare l’antico timore che, in una situazione di massima incertezza provocata dall’emergenza sanitaria che paralizza il Paese, gli interessi dei grandi club possano scattare ai danni della società biancoceleste. Così come non bisogna cedere al panico per il coronavirus, non ci si deve abbandonare al panico per sindrome da scudetto negato.”

Aggiunge poi: “Al momento l’interruzione del campionato è una ipotesi ancora da verificare. L’aumento dell’emergenza per cause imponderabili potrebbe forse provocare una pausa. Che, però, potrebbe essere chiusa ad emergenza eccezionale superata, consentendo la ripresa delle partite e la conclusione regolare del campionato. Magari nel mese dedicato agli Europei che potrebbero slittare a loro volta visto che l’epidemia non è solo italiana ma è ormai diffusa anche nel resto del Vecchio Continente.

Queste, comunque, sono tutte ipotesi prive di concretezza. Di certo ci sono due evidenze. Da un lato la ferma volontà della società, della squadra e di tutti i tifosi di pretendere la regolarità del torneo scongiurando il rischio di ripetere il 1915. Anzi, di battersi fino in fondo per fare in modo che nel 2020 si possa festeggiare non uno ma due scudetti: quello antico e quello presente! Dall’altro la consapevolezza che non sarà facile imbrogliare il Presidente Claudio Lotito da parte di ministri demagoghi e dirigenti irresponsabili che non capiscono come fermare il campionato significherebbe far saltare tutti i diritti televisivi e condannare al fallimento la gran parte delle società calcistiche italiane!”

Diaconale ha poi anche risposto ad alcune domande di Radio Punto Nuovo dove ha spiegato che Tommasi voleva che Juventus-Inter non si giocasse per altri interessi e non ha aggiunto altro a riguardo. Ha poi detto che a suo parere se un calciatore dovesse risultare positivo al virus, questo non sarebbe un buon motivo per sospendere tutto. Tutto comunque si deciderà domani in riunione in FIGC, e, con ogni probabilità, il campionato sarà sospeso fino al 3 aprile, come ha già annunciato anche il CONI per le altre attività sportive.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE...

ULTIMISSIME