sabato, Aprile 20, 2024
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Coronavirus, via alla “Fase 2” anche per i trasporti: ok a bus, treni e aerei ma con limitazioni

Non sarà affatto semplice tornare alla normalità. Il coronavirus continua a spaventare per la sua diffusione e nonostante la conta dei nuovi ammalati e dei decessi continui a mostrarsi più “clemente” sarà necessario ancora un periodo piuttosto lungo di assestamento prima che la pandemia potrà dirsi del tutto eradicata. Intanto però dal prossimo 27 aprile qualcosa inizierà a muoversi con il ritorno al lavoro per ben 2,8 milioni di italiani e la riapertura di aziende e piccole attività commerciali. Il personale dovrà munirsi di dispositivi di protezione individuali e mettere in pratica gli atteggiamenti necessari per ridurre al minimo la possibilità di contagio. Per tutti gli altri bisognerà attendere periodi più favorevoli.

Coronavirus, come cambia muoversi in città

Non faranno eccezione nemmeno i trasporti soprattutto perché, da come si legge nella bozza del decreto che dovrà sbloccare la libera circolazione dei cittadini almeno entro i confini regionali, potranno essere ripristinate corse e voli sospesi fin dallo scorso marzo. Via, dunque, anche a piani di riattivazione e riorganizzazione del trasporto pubblico con un’attenzione maggiore verso la mobilità cittadina e locale. Obbligo di mascherina a parte, ecco come cambierà il nostro modo di prendere i mezzi pubblici da qui in avanti.

Fase due per il trasporto urbano, posti limitati e orari frazionati

Capacità ridotta sugli autobus di linea che passano dagli oltre 50 posti disponibili ad appena una ventina. Posti in piedi ridotti ad appena 3/4 per mezzo e posti a sedere ripartiti per evitare che il limite della distanza non venga rispettato. Obbligo di dispenser di gel igienizzante a bordo e completa riorganizzazione delle linee urbane con la creazione di percorsi a senso unico e con corse fortemente limitate nel tempo. Alcuni municipi interverranno anche sui ticket. Bando a quelli cartacei, si cercherà di privilegiare quelli elettronici. L’idea è quella di ridurre al minimo l’impiego di personale addetto al controllo dei titoli di viaggio che potrebbe fare da vettore di congiunzione tra le diverse linee. Al vaglio anche la possibilità di emettere biglietti dal costo differente per le diverse fasce orarie per evitare ancora di più il problema dell’iperaffollamento del mezzo.

Così cambia il trasporto su rotaia e aereo

Medesima attenzione anche ai trasporti su rotaia. Alcuni addetti delle ferrovie potrebbero essere presenti ai varchi per misurare la temperatura corporea dei viaggiatori con termoscanner a distanza. Prescrizione imprescindibile quella sull’aumento di interventi di sanificazione degli ambienti frequentati da clienti e staff. Per i treni a lunga percorrenza, stop ai servizi di ristorazione a bordo.

Rivoluzione in atto anche per il trasporto aereo che subirà un ancora più stringente giro di vite. Oltre a tutte le misure già elencate per i treni (termoscanner ai gate e nessun servizio ristorazione) ci sarà la drastica diminuzione dei posti disponibili sui voli. Si stima che almeno 2/3 dei posti dell’aeromobile non potrà più essere prenotato e che il personale di volo interverrà esclusivamente per emergenze a bordo. Rimane inalterato l’uso di mascherina e guanti e saranno implementate negli aeroporti nuove vie di accesso e di uscita per ridurre al minimo la prossimità tra viaggiatori in arrivo e partenza.

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