Sono 36 i positivi riscontrati sull’aereo atterrato in Italia proveniente dalla città di Dacca, capitale del Bangladesh. Alcuni di essi prima di partire avevano già sintomi e in alcuni casi febbre, ma nell’aeroporto di partenza i controlli pressoché nulli gli hanno permesso comunque di salire a bordo.
L’aereo ha riportato nel nostro paese 258 adulti, 15 minori e 3 neonati, tutti sottoposti a controlli e tamponi una volta scesi dall’aereo. Una procedura durata 5 ore, imposta per evitare di affidarsi al buonsenso dei cittadini, chiamati all’isolamento fiduciario quasi mai rispettato.
Il rischio sarebbe stato quello di fare i conti con 36 positivi in giro per Roma e per l’Italia, dato che molti di essi erano destinati alla riviera romagnola per lavorare in hotel, ristoranti e locali della movida. Situazione che avrebbe causato un certo aumento di contagi.
I 36 passeggeri positivi del volo Biman sono stati ricoverati al Covid Hospital di Casal Palocco, gli altri invece osserveranno i 14 giorni di isolamento in strutture affittate dalla Regione Lazio. Solo a 4 è stata concessa la possibilità di passare la quarantena in casa perché l’ASL non ha riscontrato rischi di contagio per i conviventi.
Nel frattempo dalle indagini epidemiologiche della Regione si stima che nelle ultime settimane siano arrivati in Italia circa 600 positivi da Bangladesh e altri paesi dei quali non si ha traccia.