mercoledì, Aprile 24, 2024
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Covid-19, Cotugno di Napoli: ripartono le cure al plasma ‘Tsunami’

Bruno Zuccarelli, primario di Immunoematologia e Servizio trasfusionale dell’azienda dei Colli e vicepresidente dell’Odine dei medici di Napoli, ha rilasciato nelle ultime ore alcune importanti dichiarazioni ai microfoni de Il Mattino.

Oggetto delle sue parole è stato il protocollo Tsunami, incentrato sull’utilizzo del plasma iperimmune nella lotta al Covid-19. Ecco le sue interessanti rivelazioni in merito alla procedura che spesso ha fatto discutere in questo ultimo periodo di pandemia.

“Abbiamo raccolto finora 11 unità di plasma iperimmune non ancora utilizzate. Il protocollo Tsunami è stato recepito da Aifa ma ulteriormente modificato con criteri stringenti di selezione dei donatori.”

“L’indicazione non è per i pazienti intubati in rianimazione ma ricoverati in terapia semintensiva. Ora siamo ripartiti nel riselezionare nuovi candidati ma il protocollo è molto più severo. Il donatore deve avere sviluppato non solo immunità contro il virus ma anche una titolazione di anticorpi molto alta.”

“A ciò bisogna aggiungere tutte le procedure di ricerca di altri virus, tra cui anche epatite A ed epatite E, che affiancano il processo di trattamento del plasma per inattivare i microrganismi. Su dieci potenziali donatori con alti titoli di anticorpi ne ritroviamo uno o due al massimo”.

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