mercoledì, Aprile 24, 2024
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Covid-19 in Campania, dall’ANCI: “Indice Rt basso in regione ma sbagliato metterla in area gialla”

La decisione del Governo di istituire tre diverse aree in cui suddividere il territorio nazionale a seconda dei fattori di contagio continua a far discutere. La Campania, insieme a diverse altre regioni è stata inserita nel gruppo della cosiddetta “area gialla“, la zona a rischio moderato lieve. Una scelta che se da una parte consente maggiori libertà ai cittadini sta facendo infuriare le amministrazioni locali.

Il provvedimento, spiega la commissione di esperti del Governo, sarebbe il frutto di più valutazioni inerenti alla situazione passata e in corso della diffusione del virus. A chi fa presente che il numero di nuovi contagiati in regione cresce da giorni in maniera incontrollata, il pool di analisti chiarifica che: “L’incidenza dei casi in Campania è piuttosto elevata, ma è alta in tutta Italia. La Campania ha molti casi, ma ha un rt più basso di Lombardia o Calabria, perché gli interventi implementati a livello locale o regionale potrebbero aver avuto effetto sulla trasmissione dei casi”.

Un encomio dunque alle misure già messe in campo dalle amministrazioni locali e dallo stesso governatore, Vincenzo De Luca. Peccato che però provengano proprio da lui le più forti rimostranze alla disposizione, rea di non tener conto della realtà con cui i campani si stanno venendo a confrontare nell’ultimo periodo.

A dipanare meglio la questione è intervenuto il Direttore Scientifico e Responsabile dello Sportello Salute ANCI Campania, Antonio Salvatore che di recente ha spiegato: “E’ verosimile che il Ministero della Salute abbia allocato le Regioni nei vari cluster con particolare riferimento all’indice Rt”, (numero con cui si indica quante persone si possono contagiare attraverso l’incontro con una persona malata). Tuttavia, induce fondamentalmente a ritenere che il solo indice Rt abbia indirizzato la scelta di ritenere la Puglia più a rischio della Campania. Gli altri tre indicatori, infatti, mostrano una situazione campana di gran lunga peggiore di quella pugliese“.

In effetti regioni come la Puglia avrebbero un indice superiore a quello campano, eppure sviscerando meglio i dati la realtà sarebbe ben diversa. Gli altri indicatori a cui Antonio Salvatore fa riferimento sono il trend dei ricoveri dell’ultimo mese, quelli in terapia intensiva e le persone in isolamento domiciliare (con la Campania che stacca in modo netto anche il Piemonte, inserito in area rossa). Insomma, conclude il dottor Salvatore: “Non è escluso che l’allocazione nei vari cluster potrà essere rivista a breve, a partire proprio da Puglia e Campania“.

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