martedì, Aprile 23, 2024
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Covid-19, situazione grave in struttura di degenza in provincia di Napoli

Il primo tampone è stato richiesto dal medico curante di un degente il 17 di marzo: sono venuti ad effettuarlo solo il 23 marzo, in seguito a ben tre morti due dei quali risultati positivi. Sette giorni fondamentali queste le parole del priore del Santuario della Madonna dell’Arco e padre di Alessio Romano.

In provincia di Napoli, nella sua struttura per anziani a Sant’Anastasia, è scoppiato un vero e proprio focolaio di Coronavirus con ben 32 ospiti su un totale di 52 positivi al tampone per il Covid-19.

Al tampone, inoltre, sono risultati positivi 9 degenti e 14 dipendenti della struttura. Solo dopo la morte dei due degenti poi risultati positivi, sono iniziati i controlli.

Solo allora chi di dovere ha compreso che ciò che noi avevamo chiesto era urgente ed importante. Nonostante le sollecitazioni, mie e del medico curante, il risultato è giunto solo dopo che ci è scappato il morto“.

Un fatto davvero insostenibile che ha portato ad una situazione surreale. In Campania, nei giorni scorsi, il presidente Vincenzo De Luca aveva avvertito che la situazione rischiava di precipitare: “I prossimi dieci giorni saranno da noi un inferno. Siamo alla vigilia di una espansione gravissima del contagio, al limite della sostenibilità. La prospettiva, ormai reale, è quella di aggiungere alla tragedia della Lombardia quella del Sud.Per noi è questione di ore, non di giorni”

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