Tempo dopo l’inizio della pandemia globale, contiamo attualmente 2 milioni di decessi da COVID-19 nel mondo. I paesi più colpiti che rientrano in questa triste classifica sono numerosi, ma quelli con il maggior numero di casi sono gli Stati Uniti.
I NUMERI – Un anno fa nasceva il primo focolaio di coronavirus noto a livello mondiale. Precisamente a Whuan, capitale della provincia Hubei in Cina. Oggi, a distanza di un anno, la situazione è sempre più difficile da gestire. Una situazione caratterizzata da un impressionante numero di morti.
A livello mondiale infatti si contano ben 2.500.770 persone, vittime di un virus che non riusciamo ancora a circoscrivere e controllare totalmente.
LA CLASSIFICA – Le zone più afflitte da queste tragiche perdite sono Regno unito con 122.303 decessi, India con 156.705, Messico con 182.81 e Brasile con 249.257. Questo secondo uno studio dell’Università americana John Hopkins. Proprio l’America, nello specifico gli Stati Uniti, detiene il record di tale categoria.
506.232 vittime, una cifra che supera addirittura le perdite durante le due Guerre Mondiali e anche quella del Vietnam. Il “primato europeo” invece torna all’Italia (96.974), una somma inferiore al Regno Unito ma comunque di rilevante importanza.
Fortunatamente però, sembra che i decessi dovuti al COVID nel mondo stiano diminuendo. In particolare in Europa. Almeno così afferma il direttore dell’OMS, Hans Kluge, che dichiara: «Per la seconda settimana consecutiva, sono stati registrati meno di 1 milione di nuovi casi in Europa. Il calo dei nuovi casi nell’ultimo mese è stato determinato soprattutto dai Paesi che hanno attuato nuove misure per rallentare la trasmissione del virus».