Bocciata dal Senato la proposta della Lega sul voto di sfiducia al governo Conte.
M5S, Pd, LeU e Autonomie hanno votato contro la proposta del centrodestra di mettere ai voti la mozione di sfiducia a Conte e il Senato ha dunque respinto la richiesta di modifica del calendario, confermando che Conte terrà le comunicazioni a Palazzo Madama il prossimo martedì 20 agosto alle ore 15.
La decisione arriva dopo l’audace apertura di Matteo Salvini in merito al taglio dei parlamentari, tema caro al M5S: il vice-premier ha infatti dichiarato: “Votiamolo la prossima settimana e poi andiamo subito al voto”, non risparmiando espliciti ammonimenti ai pentastellati su una loro ipotetica alleanza con il Pd.
Matteo Renzi ha intanto dichiarato: “ho voluto lanciare un appello alle forze politiche che oggi ha lo spazio per poter essere accolto. Non darò alibi a nessuno per far saltare l’accordo che il tabellone di Palazzo Madama rende possibile”, mentre Forza Italia respinge l’ipotesi di un accordo con Salvini che comporti una lista elettorale unica.
Il capogruppo M5S in Senato Stefano Patuanelli ha commentato: “Salvini ha tolto qualsiasi valenza politica al dibattito in corso: la proposta di votare immediatamente la prossima settimana la quarta lettura della riforma per tagliare i parlamentari è possibile esclusivamente se non viene votata la sfiducia al governo”.
“Come sono lontani i riti della politica dal Paese reale con l’idea che non si debbano disturbare i poveri parlamentari a ferragosto“, ha dichiarato Matteo Salvini nel corso del suo intervento in Aula al Senato.”Non capisco, visto che per bocca del senatore Renzi avete già vinto, tutta questa agitazione nervosismo, maleducazione“, ha osservato in merito alle proteste all’inizio del suo intervento.
“L’Italia vuole avere certezze e cosa c’è di più bello, democratico, trasparente, lineare, dignitoso che dare la parola al popolo? Non capisco la paura, il terrore, la disperazione“, ha aggiunto. “Capisco il terrore da parte del senatore Renzi, comprensibilissimo: perché sa che con i disastri che ha fatto gli italiani lo mandano a casa immediatamente quindi piuttosto che lasciare la poltrona sta qua col Vynavil. Il bello è che saremmo noi gli antidemocratici e i fascisti che non vogliono andare alle elezioni”, ha concluso Salvini.