Cristina Incorvaia, ex protagonista di Uomini e Donne, è tornata al centro dell’attenzione mediatica, ma questa volta per una vicenda drammatica che non ha nulla a che fare con la televisione. La donna ha raccontato al Corriere della Sera la sua esperienza con uno stalker, un incubo durato due anni che ha portato alla condanna dell’uomo a due anni e mezzo di reclusione.
Dall’amicizia all’ossessione
La vicenda ha avuto inizio nell’aprile del 2022, quando Cristina ha conosciuto l’uomo, un 31enne di Novara, in un bar. All’inizio si era mostrato gentile e premuroso, offrendosi persino di prendersi cura del cagnolino della donna. Tuttavia, il suo comportamento si è presto trasformato in ossessione. Nonostante Cristina avesse chiarito fin da subito di non essere interessata a una relazione, l’uomo ha iniziato a seguirla, minacciarla e persino registrare foto e video senza consenso.
“Era la persona più gentile del mondo, ma tutto è cambiato quando uscivo con qualcun altro. Diventava minaccioso, mi pedinava. Ho provato a perdonarlo più volte, come farebbe un’amica, ma la situazione è degenerata”, ha raccontato Cristina.
Un episodio particolarmente grave si è verificato durante una vacanza in Sicilia. Dopo un alterco, l’uomo l’ha insultata e minacciata dicendo: “Ti sparo con il fucile”. Cristina ha avuto la prontezza di registrare quanto accaduto, raccogliendo prove che si sono rivelate decisive per il processo.
La condanna e le paure
Il 31enne è stato condannato per stalking, ma ha respinto le accuse, sostenendo che tra loro ci fosse una relazione e che i litigi fossero normali incomprensioni di coppia. In un’intervista rilasciata a La Stampa, l’uomo ha dichiarato: “Non sono uno stalker. Lei cerca solo visibilità”.
Nonostante la sentenza, Cristina vive ancora nella paura. “Da venerdì sarà libero. Io temo per la mia sicurezza. Le donne devono essere protette: ho denunciato, ma il terrore non è finito”, ha detto, lanciando un accorato appello affinché altre donne trovino il coraggio di denunciare situazioni simili.
Un dramma che non deve essere ignorato
La testimonianza di Cristina Incorvaia mette in luce una realtà ancora troppo diffusa: lo stalking e la violenza psicologica continuano a essere un problema per molte donne. La sua storia è un invito a non sottovalutare segnali di pericolo e a denunciare, ma anche un richiamo alle istituzioni affinché garantiscano maggiore protezione a chi decide di compiere questo coraggioso passo.