Si chiama Czarne Lusterko – letteralmente “Piccolo specchio nero” – la versione polacca dell’originale e celebre Black Mirror, la serie tv britannica ideata da Charlie Brooker ed oggi su Netflix. Messa a disposizione sia su Netflix Polonia che su YouTube, la struttura e le tematiche sono le stesse: vari episodi autoconclusivi che hanno come filo conduttore una tecnologia futuristica ma neanche troppo, destinata a ritorcersi contro l’essere umano a causa del suo abuso.
Gli episodi sono in totale quattro, di brevissima durata (tra i 9 e i 20 minuti ciascuno) ma capaci di trasmettere in maniera immediata il pathos, l’inquietudine, l’intensità tipici del Black Mirror che, fin dal primo episodio, aveva sconvolto il mondo intero e rivoluzionato l’intrattenimento tv. Ottima anche la resa, se mettiamo soprattutto in conto che i protagonisti sono essenzialmente personaggi poco noti o youtuber polacchi.
The Breakup
Il primo episodio vede la storia di due youtuber e vlogger, Kris e Kasia, che intraprendono una relazione amorosa. Ogni aspetto del loro rapporto è costantemente spiattellato in faccia a un pubblico-giuria che entra nelle vicende dei suoi beniamini come ne fosse protagonista. Le cose si complicano con le prime liti della coppia. Una finestra aperta su quel mondo “youtubiano” tremendamente attuale, che vede nella spettacolarizzazione di se stessi e della propria quotidianità la vera ragione di essere.
The Sum of Happiness
Alle prese con una crisi di coppia, un uomo decide di affidarsi ad un’innovativa app impiantata nel cervello, che dovrebbe “consigliargli” le scelte più giuste da prendere per migliorare la sua relazione. Tutto sembra essere fantastico, lei è felice, lui anche ma è confuso, i suoi pensieri e la voce della sua ragazza sono sovrastati dalla voce dell’app che sembra decidere per lui. La questione è: il 100% di felicità vale lo 0% di genuinità?
1%
Nella sala d’attesta di una clinica si trova una coppia prossima ad avere un figlio. Per legge, ogni donna incinta deve sottoporre il feto ad un particolare esame del DNA che stabilirà le tendenze del bambino, di modo da prelevare e controllare possibili soggetti pericolosi per la società. Un sistema infallibile al 99%. Il dilemma etico è portato alle estreme conseguenze e porta alla riflessione se sia giusto affidarsi ad una macchina e condannare qualcuno non solo innocente ma neppure ancora venuto al mondo.
69.90
La puntata più breve ma probabilmente la più forte. Un giovane vede nei giochi con realtà aumentata il proprio angolo di certezze. La vera sfida è l’invito ad una festa a casa di amici, con persone, discorsi, confronti reali.
Ciò che ha sconcertato il pubblico di Black Mirror è stato da subito il potente intento di denuncia nei confronti di una società non più in grado di gestire la tecnologia come supporto per una vita migliore, insinuando un dubbio morale ed un malessere interiore che ci ha tenuti svegli la notte. E Czarne Lusterko ci è riuscito perfettamente, forse ancor di più delle ultime due stagione di Black Mirror di produzione Netflix, accusate di esser state edulcorate per una più vasta fruizione. Un piccolo omaggio polacco che, in pochi minuti e senza alcuna mediazione, vi riporterà ai tempi d’oro dell’acclamato capolavoro.