martedì, Marzo 19, 2024
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Dalla Liberty Bell alle slot machine online

In poco più di dieci anni la somma di danaro raccolta dalle slot machine offline è divenuta sette volte maggiore.

La sua ‘fetta’ nel totale raccolto dal gioco d’azzardo è passata dal rappresentare il 7% nel 2004 al 54,5% nel 2015.

Secondo diversi studi, ormai le metà dei profitti dei casinò deriva dalle slot machine. E non stiamo parlando solo della realtà italiana, ma anche di Las Vegas, Macao, eccetera.

Tutto ciò è sufficiente a dimostrare l’appeal di queste macchinette sui giocatori. Un’attrazione che non sembra avere avuto cali nell’ultimo secolo e mezzo.

Tutto ebbe inizio, difatti, negli Stati Uniti d’America sul finire dell’Ottocento.

All’epoca esistevano già delle rudimentali slot machine ma richiedevano la presenza costante al loro fianco di un inserviente che distribuisse gli eventuali premi ottenuti dai giocatori. Tutto ciò almeno fino al 1895 quando a San Francisco, in California, fece la sua comparsa la “Liberty Bell”.

Ad inventarla un immigrato d’origine tedesca, tale Charles Fey. Quest’ultimo era partito dai modelli già in circolazione, migliorandoli. La sua slot machine consisteva in una macchina dotata di tre bobine (o rulli) con disegnati cinque simboli ciascuno (diamanti, cuori, picche, ferri di cavallo, campane).

Com’è facilmente intuibile la vincita maggiore si otteneva quando davanti agli occhi del giocatore apparivano – una di fianco all’altra – tre campane.

Attenzione però, non immaginiamoci chissà quale vincite da capogiro.

L’apparecchio di Fey, seppur riprodotto in diverse versioni, sarebbe rimasto inalterato nel meccanismo di funzionamento fino agli anni Sessanta del secolo scorso quando comparve la “Money Honey”, vale a dire la prima slot machine elettromeccanica.

Un paio di decenni più tardi, mentre i computer facevano la loro timida comparsa nelle case di milioni di persone, ecco la “Fortune Coin” e le altre slot machine elettroniche. Niente più ingranaggi meccanici, ma microchip e  metri di cavi all’interno dei loro robusti corpi in metallo.

Oggi per giocare con queste macchine non è più necessario andare in una sala da gioco.

Sul finire del 2012 il legislatore italiano ha dato il via libera alle slot machine presenti nei casinò virtuali  certificati AAMS, vale a dire dall’Agenzia Autonoma dei Monopoli di Stato, come il caso delle slots su NetBet.

I miglioramenti tecnologi hanno fatto tutto il resto. Forse neppure Charles Fey riconoscerebbe nelle slots online le discendenti della sua creatura. Di sicuro c’è che hanno grafiche da lasciare a bocca spalancata: da quelle dedicate al cinema a quelle consacrate al mondo dei comics e così via.