mercoledì, Aprile 24, 2024
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Ddl Pillon, ‘ancelle’ ancora in piazza: “E’ un insulto per tutte le donne, va cancellato”

Proteste a piazza Montecitorio e in diverse città italiane, nei giorni scorsi, contro il mancato ritiro del Ddl Pillon, che è tornato in discussione in Commissione Giustizia al Senato martedì 9 aprile dopo l’apparente retromarcia del governo.

Pillon nel Medioevo ci torni solo tu, noi di te, non ne possiamo più“, è uno dei molti slogan intonati dai gruppi di attiviste in piazza Montecitorio mentre in Commissione si apriva la discussione su un nuovo testo. “È un insulto per tutte le donne, per tutti i bambini, per chi ha subito violenza all’interno della famiglia“, ha dichiarato una delle manifestanti.

Gruppi di ‘ancelle’ con la mantella rossa (un chiaro riferimento al romanzo distopico “Il racconto dell’ancella” di Margareth Atwood) ha dato vita a dei proteste itineranti a Genova e in varie piazze italiane, organizzati dal collettivo femminista ‘Non una di meno‘ contro la discussione del Ddl che vuole introdurre diverse modifiche in materia di diritto di famiglia, separazione, divorzio e affido condiviso dei figli minorenni.

Il nostro obiettivo principale è che il ddl Pillon venga ritirato completamente”, ha dichiarato Ariela Iacometti, attivista del collettivo. “Per noi quel disegno di legge deve essere cancellato. Nonostante le dichiarazioni ipocrite post verona di Spadafora (M5S) sull’archiviazione del ddl sull’affido famigliare e il divorzio, il governo ci tiene a stravolgere il diritto di famiglia, minacciando ancora di più l’autonomia delle donne e la nostra possibilità di sottrarci da relazioni violente in cui siano coinvolti figlie e figli. Niente di quello che abbiamo letto negli ultimi giorni risponde alla rivendicazione portata in piazza in questi mesi da Non Una Di Meno. Ci volete ancelle, ci avrete ribelli“.

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