sabato, Aprile 20, 2024
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De Laurentiis alla Federico II – Evento, foto e dichiarazioni calde nella conferenza stampa di oggi

Evento speciale e molto significativo tenutosi oggi nella Sala Azzurra, all’interno del complesso universitario di Monte Sant’Angelo dell’università Federico II di Napoli alle ore 16.00. Il tutto organizzato a velocità lampo per presentare “Il Calcio Italiano (1898-1981). Economia e Potere” di Nicola De Ianni, professore di Storia Economica presso la Federico II, a cura di Rubettino Editore. Un libro che unisce storia, cultura e passione, inevitabilmente, e che vede protagonisti personaggi illustri, alcuni dei quali presenti oggi a Fuorigrotta, primo tra tutti l’ingegnere Corrado Ferlaino.
Il volume si configura come un excursus sul calcio italiano, prendendo in esame la questione da diversi punti di vista, analizzando gli indici macroeconomici e microeconomici di questo sport, ma, soprattutto, dal punto di vista interno, cioè soffermandosi sui nomi dei presidenti più rilevanti che si sono susseguiti. Tanto per dare un’idea di come è cambiata l’economia del calcio negli anni basta analizzare come è cambiato il fatturato della sola Serie A dallo 0,0379% del reddito nazionale nel 1951 all’1,33% del 2010. Il peso del calcio nell’economia italiana è aumentato di ben trentacinque volte!
Tuttavia il professor De Ianni dipinge un quadro dell’economia del calcio italiano sempre in deficit, il quale tende ad aumentare in maniera costante ed esponenziale dopo il primo trentennio di vita di questo sport. Nel ’51 il debito ammonta a 1.200 milioni di lire, nel ’64 12 miliardi, nel 1981 l’indebitamento complessivo raggiunge i 130 miliardi.
In seguito sono passate in rassegna le diverse novità apportate dai presidenti delle società italiane, in particolare C.Ferlaino ha il merito di aver portato la “diplomazia nel calcio” secondo l’autore.
Questi i dati statistici più rilevanti, che ci mostrano come la visione di insieme del mondo del calcio “tutto rose e fiori”, che spesso si ha, sia in realtà utopistica e fallace.
In seguito lo scrittore partenopeo Maurizio De Giovanni interviene dalla sua posizione che definisce di “cliente”, sottolineando come a Napoli in particolare, ma anche in altre zone del mondo, il calcio sia un elemento di vitale importanza, affermando che quella partenopea “è una città particolarmente attenta a non alterare l’equilibrio dell’universo quando c’è un evento importante” citando anche Eduardo De Filippo a proposito di superstizione, il quale affermava “essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male”. Frecciata finale al patron del Napoli sostenendo che Ascarelli, primo presidente del Napoli, aveva contatti con i massoni e con la comunità israelita, pertanto chiude dicendo: “ragazzi se non abbiamo vinto lo scudetto allora, dubito fortemente che possiamo farlo adesso”.
Dopo gli interventi del prof. Giuseppe Galasso ed Enrico Fedele, la parola passa all’ex presidente della S.S.C. Napoli, l’ingegnere Corrado Ferlaino, il quale giustifica brevemente le scelte gestionali della società dei suoi anni, con un messaggio provocatorio a fine discorso, ancora una volta diretto ad Aurelio De Laurentiis: “prima la domenica era un incubo, oggi è il giorno migliore della settimana”.
Ed è proprio da questa frase che inizia l’intervento apparentemente tranquilli di A.D.L., il quale non tarda a mostrare il dente avvelenato. C’è n’è veramente per tutti..
Aurelio De Laurentiis inizia affermando che la domenica resta per lui il giorno migliore della settimana, poiché gli impegni cinematografici che affollano la mente del patron nel corso della settimana sono sicuramente molto più complessi. Continua sottolineando la differenza che c’è con altre realtà, quali quella britannica, quella spagnola, quella tedesca ed ultimamente anche quella americana, dove i presidenti delle società calcistiche sono tenuti soltanto a svolgere attività calcistiche, poiché supportati in quelle finanziarie da finanziatori istituzionali e da famiglie facoltose che si interessano ed investono nel settore calcio, mentre qui in Italia i presidenti sono costretti a svolgere sia la parte gestionale che quella finanziaria, non essendo supportati da nessuno.
Altro punto cruciale di critica feroce mossa da De Laurentiis è la mancata disponibilità da parte delle istituzioni partenopee ad agevolare le attività della S.S.C. Napoli, arrivando ad ipotizzare anche che il totale disinteresse del Sindaco De Magistris e le continue controversie tra le diverse giunte comunale, possano essere dettate dall’attaccamento ad altri colori, ad altre società calcistiche. “Non fa niente, ma basta dirlo” afferma A.D.L.
In particolare ci si sofferma nella prima parte dell’evento, quella dedicata agli interventi degli ospiti e nella successiva conferenza stampa tenuta dal presidente in maniera improvvisa ed improvvisata, ci si sofferma sul tema dello stadio. Il patron si scaglia a questo punto contro tutti i possibili artefici delle cause del problema e, primo fra tutti, ancora una volta, il Sindaco. Se non altro, con tono accusatorio, volendo mandare un messaggio chiaro e concio al mittente A.D.L. sostiene che, qualora la situazione non dovesse sbloccarsi, in tre anni il Napoli sarà dotato di un nuovo stadio, altrove, abbandonando così il San Paolo. Coglie a tal proposito l’occasione per criticare l’operato del Comune di Napoli, che ha dato l’ok per dei concerti estivi, i quali hanno rovinato il manto erboso giudicato il migliore d’Italia. Tiene ad informare la stampa, inoltre, che non sarà tenuto a fare nessuna richiesta scritta per ottenere la concessione dello stadio per il prossimo match di campionato Napoli-Fiorentina, poiché è già stata concessa una proroga del termine di utilizzo dell’impianto.
Infine la discussione si sposta sugli obiettivi della società per la stagione calcistica in corso e viene chiesto al presidente quale sia stato il contributo portato da Maurizio Sarri e dai nuovi innesti del mercato estivo. Il presidente si limita a rispondere che spera nel risultato più alto possibile e, quando si parla di scudetto, tutti i dati di bilancio vengono messi da parte per amore della città e della squadra, bilancio che ha visto negli ultimi due anni una perdita di circa 100 milioni di euro dalle tasche del patron del Napoli, che ha chiuso il suo primo anno in rosso dopo ben dodici anni, senza però dire una parola, elogiando, forse troppo, il suo silenzio dettato dalla grossa disponibilità economica e finanziaria a disposizione, condizione tale da permettergli anche questo. Infine il presidente Aurelio De Laurentiis si allontana concedendo qualche foto ai presenti.
Finisce così un evento improvviso, ma molto ben riuscito, utile per diverse motivazioni. Prima su tutte, quella che interessa ai tifosi: “il Napoli vuole vincere.. Tutto!”.

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